Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, II.djvu/122

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NOVELLA XL1I 119 di gioie, ed ai fratelli di lei aveva buona somma di danari donata. 11 che fu cagione che molti che non sapevano come il fatto si stesse, veggendo lei superbamente abbigliata stimarono che il cavaliero avesse l’amor de la giovane per prezzo comperato e che quella come amante o amica si godesse. E tanto più facilmente pareva loro che il vero stimassero, quanto che il cavaliero spesse fiate di giorno domesticamente in casa le andava. Ella ancora che qualche cosa di questo mormorar sentisse, nulla se ne curava sapendo come il fatto era e sperando in breve col publicamento del matrimonio sgannar ciascuno. Il medesimo facevano la madre ed i fratelli di lei, i quali quella sovente stimolavano che appresso al marito facesse instanzia che il matrimonio si publicasse. Violante più volte, quando in piacer si trovava col suo sposo, quello pregava che oramai a casa come aveva promesso volesse menarla. Egli diceva di farlo e tuttavia non faceva altro sembiante di condurla. Era già passato l’anno che insieme dopo lo sposalizio amorosamente si godevano, quando il cavaliero, o che del basso sangue di Violante si vergognasse o che di lei fosse sazio o che altro a ciò lo spingesse, cominciò a far pratica d’aver per moglie una figliuola del signor Ramiro Vigliaracuta, cavaliero d’una de le prime famiglie di Valenza. Onde continuando questa pratica, non dopo molto essendosi tra loro de la dote convenuti, egli questa altra publicamente prese per moglie. Il che essendo in Valenza notissimo e quel giorno medesimo avendo Violante sentito, tutta se ne stordi, e se rimase di mala voglia non è da dire. Ella fuocosamente e senza fine amava il cavaliero che per marito e signore teneva, e avendosi già tanto tempo imaginato di venire ad onor del mondo tanto onoratamente come sperava ed ora ritrovandosi schernita, non sapeva ritrovar via alcuna di consolarsi. La sera vennero i dui fratelli a casa i quali parimente avevano il nuovo matrimonio udito dire, e trovata la sorella che amaramente piangeva né consolazione alcuna voleva ricevere, quella a la meglio che puoterono insieme con la madre si sforzarono acquetare e dal pianto levarla. Ma ella fuor di misura afflitta e da estremo dolore occupata non dava orecchie