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PARTE PRIMA
dote d'ingegno erano bene qualificati ed il valevano, a far onore
e carezze assai e quelli, ove l’occasione occorreva, favorire ed
onestamente guiderdonare. Avvenne in quei di che Massimi-
gliano Cesare passò a l’altra vita, ritrovandosi Carlo suo nipote
esser in Ispagna. Per la morte d’esso Massimigliano deliberò
il signor Andrea Borgo mandar un suo uomo al re Carlo per
ottener da quello la confermazione di quanto aveva per la sua
lunga e fedel servitù e per la liberalità di Massimigliano acqui¬
stato. E fatta elezione di mandarvi messer Filippo, per averlo
egli più volte conosciuto uomo avveduto e pratico per cotal
maneggio, se n’andò a far la debita riverenza a le signore reine
e fece loro intendere come in breve egli voleva mandare il suo
segretario in Spagna e la cagione per la quale lo mandava, sup¬
plicandole umilmente che amendue in favore de la conferma¬
zione ch’egli ricercava degnassero scrivere con quella più cal¬
dezza che fosse possibile. Le reine che sapevano quante fatiche
egli sotto Massimigliano aveva durato e quanti perigli aveva
trascorso, dissero di farlo volentieri. Parve alora a la reina Anna
d'esser il tempo di dar conveniente guiderdone al lungo amore
di messer Filippo. E perché ella era gentilissima ed una de le
più larghe e liberali prencipesse del mondo e che a chieder a
lingua sapeva molto bene onorare cui ne l’animo le capiva che
il valesse, conchiuso quanto far intendeva, impose al signor
Andrea che le mandasse il suo segretario al tempo del partire,
perciò che oltra le richieste lettere voleva commettergli alcuna
cosa da spedire a la corte di Spagna. Partito che fu il signor
Andrea, la reina Anna communicò il suo pensiero circa messer
Filippo con la reina Maria, la quale trovatolo buono, poi che
l'ebbe commendato la essortò a darli compimento. E circa
questo amendue scrissero molte lettere in Spagna al re Carlo,
al gran cancegliero e ad altri a chi lor parve che a tal effetto
qual desideravano fossero atti e convenienti ministri. Dapoi che
il signor Andrea ebbe le cose sue ad ordine, disse a messer
Filippo, che già s’era messo in punto per quello che gli biso¬
gnava a cosi lungo viaggio: — Filippo, anderai oggi a la reina
Anna e fa’ intender a quella che tu sei quello che io mando