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PARTE PRIMA
convenga, perciò che quella séte che oltra la liberalità e cor¬
tesia che in voi sono grandissime e tra l’altre vostre doti in
voi risplendono come ne la serena notte la luna fra le minori
stelle, onorate e senza fine guiderdonate i vertuosi che cono¬
scete. So anco che più i frutti de l’ingegno vi aggradiscono e
dilettano che non fanno le gemme, l’oro e le ricche vestimenta,
de le quali cose la Dio mercé copiosa ed altrui tanto liberal
ne séte che non solo al bisogno di chi vi richiede liberamente
allargate le mani, ma assai sovente le aspettazioni e speranze
altrui col largo e sontuoso vostro donare prevenite. Degnarete
adunque prestar l’orecchie a ciò che il nostro gentil Cittadino
ci dice d’un leggiadro e vertuoso atto usato verso un vertuoso
uomo da una nora di Carlo di questo nome settimo re di Francia.
E riverentemente supplicandovi che vi piaccia tenermi ne la
vostra buona grazia, umilmente vi bascio le mani. State sana.
NOVELLA XLVI
Narra messer Girolamo Cittadino in che modo madama Margarita di Scozia
delfina di Francia onorasse maestro Alano poeta francese.
Ancora che a questa nostra età — o sia infelicità dei tempi per
le continove e sanguinolenti guerre, o sia influsso del cielo, o
sia l'avarizia dei grandi che più ad accumular oro che ad onorar
le vertù attendono, o qual si sia la cagione, ché ad altri lascie-
remo l’investigazione di tal effetto — veggiamo gli uomini ver¬
tuosi, e massimamente quelli che tutto '1 di dietro agli studi de le
buone lettere impallidiscono e si macerano, non esser in prezzo;
non è però che ove sono i prencipi liberali e magnanimi o re¬
pubbliche ben institute, che sempre gli uomini dotti non siano
onorati e di loro fatta convenevol stima. Né io ora voglio anno¬
verarvi e ridurvi a la memoria le Iodi, i premi e gli onori da
uomini eccellenti, da capitani, da duci, da regi, da imperadori
e da le magnifiche e nobilissime città ai dotti in diversi tempi