Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, II.djvu/260

Da Wikisource.

NOVELLA LIV 257 Finita poi la guerra e ridutta la città nostra sotto il dominio di San Marco, egli comprò una gran mula che oggidì cavalca, guarnita di velluto con le borchie brunite d’oro, e si vesti di scarlatto con una cuffia in capo che pare il protomedico de la cirugia. Diventato adunque il Boientis cirugico senza mai aver veduto notomia e tuttavia attendendo a medicare, avvenne che egli ne la contrada del Carmeno vide una fanciulla di forse diciotto anni assai appariscente e grassa, che aveva alquanto di gavocciolo, come quasi generalmente tutte le nostre donne o poco o assai ne hanno, ed anco gli uomini per l’ordinario hanno grossa la gola. Di questa giovane il Boientis estremamente s’innamorò, in modo che mostrando aver traffico in quel luogo, per veder la sua innamorata quattio e sei volte per la contrada passava, e quando la vedeva — ché quasi ogni volta la vedeva, perché su la strada filava a molinello — la riguardava molto fisamente per farle conoscere che di lei fieramente era acceso, e traeva alcuni sospiri alti che dagli spagnuoli aveva imparati. Aveva la giovane, che Domenica si chiama, madre, che era una povera e buona femina e con far le bucate di qua e di là si guadagnava il vivere. Con la madre adunque parlando Domenica, le disse di questo amore che maestro Boientis le mostrava. La madre che vedeva il Boientis andar vestito molto onorevolmente ed altrimente di sua condizione non sapeva se non che era medico, essortò la figliuola a fargli buon viso, sperando con questo cavarne qualche cosa. Ora l’amante che aveva voglia d’altro che pascersi di vedere, le fece parlar da una vecchia, con prometterle gran cose se voleva divenir amorosa di messer lo maestro; ma la giovane non la volle intendere, dicendo che voleva servar l’onor suo. Il che intendendo il Boientis, ebbe ragionamento un dì con la madre, la quale avvertita già da la figliuola si mostrò molta ritrosa con dirgli che più di simil fatto non parlasse. Egli che era veramente innamorato, si deliberò di prenderla per moglie, ed avuto stretto ragionamento con lei e con la madre, gli promise che la piglia- rebbe per sposa; di che tutte due si mostrarono contentissime, parendole che il loro avviso avesse buon fine. Andò adunque un giorno il Boientis, essendo d’aprile, ed in presenza de la M. Bandello, Novelle. 17