sermone e cosí divoto come per innanzi mai fatto avesse. Sapete esser la costuma di questi predicatori quando sono lá su, far piú atti che non fa una bertuccia, ed ora voltarsi a destra ed ora a sinistra con i piú sconci gesti del mondo, che paiono talora piú tosto giocolatori che frati, con un batter di mani e di piedi che fa fuggir i cani fuor di chiesa. Ora parve a madonna Cassandra che in tutti i gesti e movimenti che ’l predicator faceva, si rivoltasse tuttavia a lei e che amorosamente la guardasse. Di che monna zucca al vento si teneva molto buona e pensava che in uno solo sguardo il santo frate di lei acceso si fosse, e faceva il bocchino e per mostrarsi piú bella che non era, torceva il muso e faceva certo girar di testa che pareva che fosse stata morsicata in Puglia da una tarantola. Come il sermone fu finito, essendo sommamente la predica ed il frate ancora a la donna piacciuti, ella disse a quella gentildonna che invitata l’aveva: — Madonna, io vi ringrazio molto che voi siate stata mezzo di farmi sentir questo valente e sant’uomo, che mi pare, al vangelo di san Zaccaria, altra cosa che non è il predicatore di San Salvadore, del quale ne ho udito circa diece prediche, ma mi pare che non vaglia questo in conto alcuno. Onde mi son deliberata tutto il rimanente de la quadragesima venirlo ad udire. — La gentildonna le lodò assai questa sua openione. Andò madonna Cassandra a casa tutta accesa de l’amor di maestro Sisto, pensando che egli altresí tutto ardesse per lei; e frequentando l’udirlo e piú di giorno in giorno parendole che egli amorosamente la rimirasse, di modo si accese che altro non desiderava se non ritrovarsi seco. Era la consuetudine di maestro Sisto che mentre che durava il tempo di predicare, da quel in fuora che diceva o udiva la messa e stava in pergamo, mai non usciva di camera né dava udienza a persona che si fosse. Dopo pasqua poi era prontissimo tutto il dí a risponder a chi di qualche dubio o per altro richiedeva il suo conseglio. Il che avendo madonna Cassandra inteso, si struggeva che non potesse manifestargli l’amore che gli portava. Gli mandò piú volte de le pietanze, confezioni, malvagie, pesci ed altre simili cose, le quali il compagno di fra Sisto riceveva