Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, II.djvu/91

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88 TARTE PRIMA venendo a la camera mia, dentro il mio luogo del letto ti corcherai ove io soglio giacermi, ché so che lo sai. Attendi pure a dormire, ché io so bene che Domicilia mai non ti darà fastidio. E se pure per sorte ella ti s’avvicinasse o desse molestia, fingi aver gran voglia di dormire e voltale subito le spalle. Or guarda se io di te mi fido, che a la mia moglie ti pongo a lato. Ti ricordo bene che l’onor mio ti sia raccomandato e che qualche volta non ti lasciassi vincer a la tentazione. Che dirai tu di me? Fa’ pure che tu sii fidato e che mai a persona tu non manifesti questa cosa che vedi bene quanto ella importa. Anderai poi dimane al nostro sarto, e fatti fare come più ti piace un giubbone e un paio di calze e comprati una berretta con un bel pennacchio. Io ti farò ben poi de l’altre cose. To’ per ora questi danari per i bisogni tuoi. — Petrone avuto i danari ringraziò infinitamente il suo signore e promise esser leale e fedele e che mai, per cosa che avvenisse, a persona non direbbe di questi ragionamenti parola alcuna. Tornati che furono a casa, il famiglio gli avuti danari pose ne la sua cassa attendendo il cenno del padrone. Venne l’ora d’andar al letto, e Domicilia fu la prima che spogliatasi andò in camera ed in letto al luogo suo si corcò, dicendo prima a Nardella che spedite le cose di cucina s’andasse a riposare. Nardella poi per avanzar tempo si pose in cucina per acconciarsi i suoi grembiali e cuffie. Cocco preso del lume cominciò in sala a rivoltar una cassa di scritture, e tanto intorno a quelle s'intertenne che puoté iinaginarsi la moglie esser già nel primo sonno involta. Onde andò in camera e trovata la moglie che forte dormiva, fece che Petrone che spogliato era, a Iato di quella si mise senza che ella punto sentisse cosa alcuna. Come il buon Cocco ebbe fatto giacer il fante a canto a la sua moglie, se n’andò verso la cucina ove aveva veduto andar Nardella, e quella senza esser sentito vide cucire e molto intenta ai suoi lavori. 11 gentil innamorato ebbe tanto del discreto o vogliamo dire de lo scemonnito, che non volle farle motto né disturbarla da quello che faceva, pensando che tempo a far ciò che tanto bramava non gli mancarebbe. Andò adunque a mettersi in una saletta per la quale era necessario che volendo Nardella