Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1911, III.djvu/123

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120 PARTE SECONDA e trovato l'uscio, secondo l’ordine dato, aperto, entrò pianamente dentro ed, ancor che fosse oscuro come in bocca di lupo, andò diritto al letto. Quivi trovata la donna che dormiva, soavemente la destò e se le corcò a lato, e quella, che appresso al marito esser credeva, recatasi ne le braccia, cominciò a prenderne quel piacere amorosamente, del quale questi innamorati dicono non esserne altro maggiore al mondo. Era il frate gagliardo e di buon nerbo e giunto al luogo che tanto desiderato aveva, il perché si deve credere che facesse opera di valente e prode de la persona cavaliero. Ed a ciò che la donna non lo mettesse in ragionamenti ed egli parlando fosse cagione di scoprir I ’ inganno, com’ella voleva entrar in proposto alcuno, cosi egli, mostrandosi svogliato di cicalare ma ben ebro del suo amore, la basciava, le chiudeva la bocca con le mani, la stropicciava e facevaie mill’altri vezzi, giocando e scherzando a la mutola, di modo che mai non permesse che potesse troppo ragionare. Ora avendo corso qualche posta e rimesso il diavolo più volte ne l’inferno, ancor che estremamente gli dolesse il dipartirsi, pure pensando a’ casi fortunevoli che potevano occorrere, e per il piacer amoroso da la donna preso essendosi in parte pasciuto il concupi- scibil appetito, sazio non già ma lasso e stracco, si levò con infinito dispiacere da canto de la donna e ritornò a la sua camera, ove entrato e da vari pensieri assalito e dubitando di ciò che avvenne, deliberò in quell’ora partirsi. E cosi non dando indugio a la deliberazione, andò e fecesi aprir dal castellano la porta del castello, fingendo che il signore lo mandava in affari di grandissima importanza, con commessione che non voleva che uomo sapesse la sua partita. Credettegli il castellano di leggero e gli apri la porta. Come messer lo frate fu fuora del castello, non tenne mai né via né sentiero, ma postosi, come si suol dire, le gambe in spalla, andò tutto il resto de la notte per traversi ove non era strada né orma d'alcun passo umano e meno di cavalli. E questo faceva ché teneva per fermo d’esser seguitato come la cosa in castello fosse scoperta, ché ben pensava, quando il marito andasse a trovar la moglie, che si verria in cognizione de l’inganno. Venuta poi la mezza notte, non stette guari il