Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1911, III.djvu/176

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NOVELLA XXVII '73 pigliar panni per vestir con i figliuoli il padre e la madre; il che subito fu essequito. E la matina essendogli stato apparecchiato un bagno, furono tutti lavati e ben netti, i quali essendo poi nobilmente di ricche vestimenta .addobbati, non parevano mica carbonari, ma parevano proprio, ciò che erano, prencipi. A l’entrar in Savona che fece Aleramo con la moglie e con i figliuoli, tutta la città e tutti i baroni di corte gli andarono incontra, e gli ricevettero come a figliuola e genero d’un tanto imperadore conveniva. E Ottone a fine che tutto il mondo conoscesse che di core ogni ingiuria rimessa gli aveva, discese le scale del palazzo e teneramente abbracciò la figliuola, il genero e i nipoti d'uno in uno. Aleramo ed Adelasia s'inginocchiarono innanzi a l'imperadore, chiedendogli mercé del fallo contra lui commesso; il quale, fattogli levare, gli riabbracciò e in segno di clemenza tutti dui basciò e disse che più del passato non si parlasse. Si fece poi andar innanzi tutti sette i nipoti dei quali il maggior era il valoroso Guglielmo, che facevano un bellissimo vedere. Si mise poi in mezzo del genero e de la figliuola e con immensa allegrezza montarono le scale, e giunti in sala, si cominciò a far una solennissima festa. Tutte le donne di Savona si ritrovarono in palazzo, ove per otto di continovi volle l’imperadore che la festa durasse, dicendo che erano le nozze de la figliuola che egli celebrava. A la fine, essendo Ottone astretto d’andar a la volta di Lamagna, fece tutti sette i suoi nipoti figliuoli d’Aleramo e d'Adelasia marchesi. Il primo, che Guglielmo, come sapete, si chiamava, fece marchese di Monferrato; al secondo diede il marchesato di Savona con molte terre, dal quale sono discesi tutti i marchesi del Carretto, dei quali è capo oggidì il marchese di Finario; il terzo ebbe Saluzzo, di cui ancor la stirpe dura; il quarto generò il ceppo dei marchesi di Ceva; fu il quinto marchese d’incisa, di cui ancora persevera la signoria; ebbe il sesto il marchesato di Ponzone, ed il settimo quello del Bosco. E volle Ottone che Aleramo ed Adelasia restassero signori e marchesi del tutto fin che vivevano. Vide adunque Aleramo i figliuoli tutti in buonissimo stato, ed egli con la moglie lungo tempo in grandissima contentezza visse, e fin oggi