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220 PARTE SECONDA de la persona, di forte nerbo e ne l’arme longamente esserci- tato: e’ giocava di piatto per non ferir il pazzo, attendendo per 10 più a schermirsi e riparar i colpi del pazzarone; pur talvolta gli dava qualche ferita, perché le bòtte non si ponno cosi dar a misura. Domandato poi il pazzo con chi aveva combattuto, rispondeva eli e seco stesso, parendogli che fosse colui per la simiglianza de le vesti: diceva di gran pappolate, ridendo senza fine, quando contava che aveva fatto fuggir la sua ombra. Venne più volte a Gian Cornelio fatto, vestito da pazzo, di trovarsi con la sua donna ed alcune volte no. Ora avvenne che stando egli su queste pratiche, uno di casa, avendo l’astore in pugno, disse a la presenza del pazzo: — Per la mia fede, cotesto augello è grasso come un ghiro e sarebbe, chi lo mettesse arrosto, un buon pasto. — Il pazzo udendo questo disse ridendo: — Al corpo di Cristo! io lo mangerò. — Pure non fece altro movimento. Quella notte, venuta l’ora consueta, Gian Cornelio entrò in casa e gli parve di sentir alcuno dentro la cucina, il perché pian piano se n’andò verso il luogo per veder chi a quell’ora fosse in piede. Giunto pianamente a l’uscio de la cucina, vide che il pazzo metteva ne lo schidone un augello, e stette tanto a mettervi mente che conobbe che aveva ammazzato l’astore, perché su l’uscio v’era 11 capo. E cosi vide che cominciò ad arrostirlo, essendosi spogliata la gazacca e rimaso in giubbone. Non si potria dire se Gian Cornelio si meravigliò e tutto a un tratto se gli venne voglia di ridere, veggendo si fatta pazzia. Ora, accortosi poi che altri non era per casa se non il pazzo, se n’andò a la camera de la donna e, quivi spogliatosi, con quella nel letto si corcò e seco secondo il consueto cominciò amorosamente a trastullarsi. Il falconiero, che aveva un falcone infermo e la sera gli era convenuto dargli una purgagione, cosi là circa mezza notte si levò per vedere come il falcone si portava e ciò che aveva smaltito, e per veder il tutto, andò con la candela a la cucina per allumarla; ove giunto, vide il pazzo che menava lo spedo, e ne l’entrar in cucina die’ dei piedi nel capo de l’astore. E presolo in mano: — Oimè — disse, — chi ha ammazzato l’astore? — Il pazzo come s'accorse che il falconiero era in