Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1911, III.djvu/335

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PARTE SECONDA tante volte hanno sparso il sangue, sia da voi sforzata e fatta bagascia? Non vi rammenta egli quanti voi puniti avete che d’accordio sono stati adulteri? ed ora volete voi ne l’error cascare che già si acerbamente castigaste? Ricordatevi che mio marito è nei servigi vostri morto, che tanto fedel e leale v’era. E certo, cosi morto coni’è, a Dio contra voi chiamerà giustizia. Questo adunque è il guiderdone che voi apparecchiate di dargli e la ricompensa che de le sue fatiche, se vivo fosse, potria aspettare? Ma per venir a la conchiusione, ora, signor mio, una de le due cose fate: o voi m’osservate ciò che per fede e sagra- mento vi séte ubligato d’osservarmi, o non mi rubate quello che, quando involato me l’averete, mai più con quanta forza e tesoro abbiate restituir non mi potrete. Qualunque de l’una de le due cose che facciate, io resto da voi tanto ben sodisfatta quanto dir si possa. Che pensate, sire? che mirate? O attenetemi la promessa, o sfodrata la spada ancidetemi. Ecco la gola, ecco il petto: che tardate? — E cosi dicendo, intrepidamente la bianchissima e bella gola col marmoreo petto al re stendendo, 10 pregava dolcemente che la svenasse. Egli fuor di sé a si fiero e pietoso spettacolo, era fatto immobile. Onde ella che averebbe potuto spezzar un monte di metallo in quell’atto di pietà tutto pieno di compassione, poi ch’ebbe finito di dire, si lasciò come una penitente Maddalena innanzi a Cristo dinanzi ai piedi dei re cascare, non mai perciò abbandonando 11 coltello, e quelli di calde lagrime bagnando, attendeva o la desiderata risposta dal re o con invitto e sicuro animo la morte. Stette esso re buona pezza senza far motto nessuno, varie cose tra sé ravvolgendo; e da mille pensieri combattuto, irresoluto dimorava, non cessando in questo mezzo Aelips di pregarlo che una de le due cose facesse. A la fine considerata il re la costanza, la fermezza ed il valore de la sua donna che egli più che se stesso amava, e fermissima openione tenendo che pochissime si sarebbero cosi da bene ritrovate e che d’ogni onore e riverenza ella era degna, con un focoso sospiro la mano porgendole, pietosamente le disse: — Levatevi su, signora mia, e di me punto non dubitate che io altro da voi mai più voglia,