Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1911, III.djvu/463

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46o PARTE SECONDA tutti unitamente deposero aver veduto il santo apostolo che benediceva la duchessa. E come sono molti uomini e donne a cui par vergogna non aver veduto ciò che altri veggiono, massima- mente in cose di santità e miracoli, ci furono di quelli e di quelle di corte che affermavano ne l’entrar de la camera aver visto il santo e lo splendore a torno a quello, di modo che quella matina stessa volle il suffraganeo che si cantasse la messa d’esso apostolo, a la quale tutto il popolo concorse. E nel mezzo de la messa il buon suffraganeo fece una predichetta e disse il bel miracolo e la grazia de la sanità de la lor duchessa, e narrava, quasi, il tutto come di veduta. Era tutta la corte e la città in grandissima allegrezza e si fecero giostre e bagordi. In questo avendo la signora Isabella Mendozza compito il suo romeaggio, ritornava indietro, e pervenne con la sua compagnia a Turino, ove secondo la promessa andò a far riverenza a la duchessa che con desiderio grande l’aspettava. Fu da la duchessa la peregrina spagnuola molto ben veduta ed accarezzata, e la fece alloggiar in castello. Presa poi l’occasione, ella disse al duca come una gentildonna spagnuola, venendo da Roma onoratamente accompagnata, ritornava a casa, e che, piacendogli, aveva deliberato andar con quella a dar compimento al suo voto. 11 duca, che più avanti non pensava, si contentò che andasse; e fattale buona provigione d'onorata compagnia e di danari, la lasciò andar a buon camino. Volle la duchessa che tra quelli che l’accompagnavano fosse il gentilissimo Appiano e Giulia. Facevano un bellissimo vedere le due eccellenti peregrine con si onorevole compagnia d'uomini e di donne, tutti a piede e vestiti in abito da peregrino. Avevano bene con loro alcuni carriaggi che gli portavano dietro letti ed altre commodità. Andarono adunque per lor giornate, e passate le nevose Alpi e la Provenza, pervennero ai monti Pirenei. Per lo contado di Rossiglione travarcarono in Ispagna, tuttavia caminando a picciole giornate. Aveva la duchessa astretta la Mendozza con ciascuno che era in quella compagnia, che non palesassero a persona che ella fosse la duchessa di Savoia. Ora chi volesse raccontare tutti quei ragionamenti che la duchessa in quel viaggio fece con l’Appiano e con