Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1911, III.djvu/475

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472 PARTE SECONDA cosi importante bisogno mancare. E quivi usò il medico tutta l'arte del persuadere che puoté e seppe, a ciò che don Giovanni si movesse a pietà de l'infelice duchessa e volesse disporsi di liberarla. Don Giovanni assai si condolse con l’Appiano de la disgrazia avvenuta a la duchessa, e tanto più se ne dolse quanto che egli si trovava assediato dai suoi nemici e non era'possibile d'abbandonar quella città. L’Appiano, che vedeva che egli diceva il vero, non sapeva che dirsi. Insomma veggendo che indarno quivi s’affaticava, deliberò non perder più tempo, ma ritornarsene a Turino. Don Giovanni, fatta attaccar una grandissima scaramuccia, fece uscir fuori il medico e da alcuni dei suoi accompagnarlo in luogo sicuro; il quale, arrivato a Turino, fece per mezzo di Giulia intendere a la duchessa del modo che trovato aveva don Giovanni ed il ragionamento che insieme fatto avevano. La duchessa, udita questa mala nuova, disperata d’ogni soccorso, non sapeva più che si fare né dire né dove per aita ricorrere. Indi alquanti di poi che l'Appiano parti da l’assediata città, don Giovanni a l'infortunio de la duchessa pensando e seco l'amore di quella rammentando, che da Turino fin in Galizia a piedi se n'era venuta solo per amor di lui, giudicò grandemente aver errato a non esser subito corso a liberarla e mettere non che lo stato suo a rischio di perderlo, ma di perder la vita e mille, se tante n’avesse. E non si potendo di questo fallo dar pace, si deliberò, avvenissene ciò che si volesse, lasciar lo stato suo meglio provisto che fosse possibile, ed incontinente passando in Italia usar ogni sforzo per liberar la misera duchessa. Fatta questa ferma deliberazione e rivedute le cose de la città, ritrovò quella esser ottimamente fornita di tutto quello che a mantenersi otto o nove mesi era necessario, sapendo egli i soldati e il popolo che dentro ci era esser fedelissimi. Fece adunque a sé chiamar i primi de la città e i capi dei soldati, e gli disse come deliberato era di partirsi per andar a trovar soccorso per liberargli da l’assedio, e che se fra tal termine non tornava, e prefissegli un tempo determinato, che provedessero ai casi loro; ma che senza verun dubio innanzi il tempo preso lo vedereb- bero con grosso soccorso. Ordinò poi che un suo parente, molto