Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1912, V.djvu/10

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novella lix 7

non disse se non che s’apparecchiasse a dir tutti i tradimenti che fatti gli aveva. Ma per non far lunga dimora in queste cose cosí noiose, fu quella medesima notte l’arciero strangolato. A la donna fece il conte cavar i denti ad uno ad uno con la maggior pena del mondo; la quale confessò del veleno che al marito dato avea, e che a molti, i quali nomò, s’era amorosamente sottoposta, che di mente mi sono usciti. Disse anco come il primo figliuolo, il conte Bartolomeo, era legitimo e figliuolo d’esso conte Filippo. Intesa la confessione de la moglie, quella tenne alcuni di in prigione in pane ed acqua. Ciò che poi ne divenisse, non si sa; ma si tiene che non dopo molto la facesse, messa in un sacco, macerare in Po, con un gran sasso al sacco legato; come medesimamente si dice che aveva fatto d’una cameriera de la contessa, che in camera di lei dormiva e sempre degli amori di quella era stata consapevole.