Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1912, V.djvu/159

Da Wikisource.

156 PARTE QUARTA aveva messo a ordine cerca ducento de li suoi frati giovani di ogni nazione, essendovi frati francesi, italiani, tedeschi e spa- gnuoli, che quivi erano da le provincie loro mandati a studio. Ci erano anco li dui che sovra il ponte erano stati costretti a fare la moresca. Come li mugnai furono giunti al monistero, furono con le bestie loro introdutti dentro; e andando verso il granaio, intrarono in uno gran camerone, dove in uno tratto furono da li preparati compagni di modo circondati che nessuno puoté da le mani di quelli frati scappare. Quivi, senza potersene fuggire, li buoni frati, tutti ignudi, come il giorno che vennero al mondo, gli ebbero in pochissimo tempo dispogliati. Onde al suono di quelli loro noderosi cordoni, senza misericordia e meno di pietà, gagliardamente li batterono e molto stranamente gli flagellarono, gridando tuttavia: — Ballez, balles, meschans que vos estes! — Io vi so dire che que’ giovani religiosi fecero la vendetta de li dui frati, e li mugnai impararono fare una danza che mai danzata non avevano. Erano le carni loro per le terribili battiture parte livide e parte sanguigne. Essendo poi li frati vie più stracchi che sazi, fecero venire di molti secchi di acqua fresca, de la quale a ciascuno mugnaio ne diedero a bere uno pieno tazzone. E in questo furono assai più discreti li frati a dare bere acqua a que’ mugnai, che essi stati non erano quando a li dui poveri riscaldati frati fecero ingozzare il vino, che poteva fargli uno grandissimo nocumento di alcuna grave infermità. Venne allora messer Io guardiano e fece dare li panni a li flagellati mugnai, li quali, pieni di male animo, tutti lo guardavano in cagnesco, come autore e ministro de le loro battiture e fiero supplizio. Del che avedutosi, il buon vecchio disse loro: — Figliuoli miei, sapete bene che commu- nemente si suole dire: « Chi ne fa ne aspetta ». Li miei frati andavano a fare li bisogni loro per la città, né molestia alcuna vi era da loro data. Ma voi, come assassini che albergano tra le foreste, senza avere riguardo nessuno al sacrato abito del serafico patriarca messer san Francesco, li faceste quello disonore che vi piacque, e li menacciaste gettarli dentro il corrente fiume. Vi paiono queste belle cose da fare a li servi del signore Iddio?