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NOVELLA XV (XVlJ
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le braccia su la croce aperte, pur che il peccatore, pentuto e
confesso de li suoi peccati, a lui, come detto si è, se ne ritorni.
Vi dico adunque che Guglielmo, di cotesto nome quinto duca di
Acquitania e conte di Poitiers, ebbe uno fratello detto Raimondo,
il quale per fare il passaggio di oltra- mare in soccorso di Terra
Santa, con molti altri baroni francesi che a quella sacra guerra
andarono, si mise a ordine. E per potersi più lungamente su
la guerra mantenere, vendette il suo contato de la città di To¬
losa a Raimondo, li cui nipoti gran tempo tennero quella no¬
bilissima città. E veramente fu di vie maggior gloria erede in
simile caso che non fu il compratore. Mentre i devoti cristiani in
Levante contra turchi faceano la sacra guerra, papa Innocenzio,
di cosi fatto nome papa secondo, fu da Guglielmo duca di Ca¬
labria con alquanti cardinali fatto prigione. Onde i romani vio¬
lentemente fecero papa uno de la casa nobilissima de li Perleoni,
che era in Roma potentissima, e lo chiamarono Anacleto. Per
questo la cristianità si divise, perché alcune provincie obedivano
a Innocenzio come a vero vicario di Cristo, e altre seguivano
il pseudopontefice Anacleto. Guglielmo duca di Acquitania, del
quale si è cominciato a parlare, si accostò a l’intruso e scisma¬
tico Anacleto, e violentemente cacciò via de li loro vescovati
Guglielmo vescovo di Poitiers e Eustorgio vescovo di Limoges,
perché mantenevano senza rispetto veruno la parte del vero
papa Innocenzio, e predicavano che Anacleto non era vero pon¬
tefice, e che non se li devea in modo alcuno prestar obedienza.
Guglielmo duca, sprezzando le vere e sante ammonizioni di
questi dui buoni e catolici vescovi, col mezzo di uno legato
scismatico che Anacleto mandato gli avea, fece fare alcuni ve¬
scovi a suo modo e li intronizzò in luoco de li profanamente
discacciati. Viveva in quel tempo san Bernardo abbate di Chia-
ravalle, uomo, per santità di vita e dottrina sana, di molta au¬
torità e riguardevole pur assai. Egli andò a parlare al duca
Guglielmo e si sforzò con efficacissime ragioni ridurlo a l’unione
de la Chiesa catolica. Era esso duca a Poitiers, ove san Ber¬
nardo, celebrata la messa, se ne andò col preziosissimo corpo del
signor nostro Giesu Cristo in mano, che consacrato avea, dinanzi