Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1912, V.djvu/249

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246 PARTE QUARTA per testimonio de l’amicizia nostra. Ora non potrete voi più dire che io non mi ricordi di voi già mai se non quando vi veggio. Siate contento darla a leggere a la molto valorosa signora vostra consorte, la signora Lodovica Sanseverina. E a la buona grazia de l’uno e de l’altra mi raccomando, e vi bacio reverentemente le mani. State sani. NOVELLA XXI (XXII) La moglie di uno gentiluomo amorosamente si dà buon tempo con il compagno del marito e di modo abbarbaglia esso marito che non può credere mal di lei. Seguendo la materia sopra la quale molte cose dette si sono, io sicuramente vi dico che non bandiamo la croce né sovra gli uomini né sovra le donne, perché tutti, chi vuole ben guardarla per minuto, siamo macchiati di una pece. Ci sono degli uomini saggi, e medesimamente ci sono de le donne. E se dirò che ci siano molti uomini senza intelletto e senza giudicio, chi dubiterà che io non dica il vero? Parimente che non ci siano assai donne di poca levatura, sarebbe manifesta pazzia a volerlo negare, veggendosi ne l’uno e l’altro sesso ogni di tanti errori quanti si commetteno. Ma che meriti più biasimo in errando o l’uomo o la donna, se si vorrà dire la verità, ci sono molte ragioni che ci sforzano a confessare noi uomini essere più colpevoli e meritare vie maggior gastigo. E se a me non lo volete credere, dimandatene la signora Giulia e sua nipote madama Maddalena Sanseverina, consorte di monsignore lo generale Ferrerò. Ma per non intrare al presente in più lunga disputazione e dire di quelli mariti che si lasciano tirare per lo naso come pagolini da le moglieri, vi dico che nel mio paese de la Guascogna fu, e ancora credo che sia, in una populosa villa uno gentiluomo, giovane di cerca ventisette anni e de li beni de la fortuna riccamente agiato, il quale per la sua liberalità era appo tutti in grandissimo credito e amato dal popolo. E oltra che era amato, era forte da li paesani temuto, perché era soldato molto prode e valente de la sua persona, e non bisognava che nessuno li cercasse di torcere uno capello, perché