Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1912, V.djvu/278

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NOVKLLA XXV (XXVl) le chiese e per le piazze, ella vuole ¡sperimentare la vostra constanzia e segretezza e fede. Vuole poi che di notte vi troviate con lei. ma di maniera che voi non la possiate né vedere né conoscere. Per questo la notte che vieije, piacendovi, voi vi ritroverete, tra le tre e quattro ore de la notte, al tale cantone de la contrada, e io mascherato verrò per voi. Voi, se vi pare, potrete essere armato di quella sorte di arme che vi aggradirà. Come io giunga, vi porrò uno cappuccio in capo, perché non possiate vedere ove io vi conduca. Ben vi assicuro che non vi bisogna temere di inganno veruno, perché io vi metterò a lato la più gentile e la più bella giovane di Lombardia. Pensatevi bene sopra, e fate v0; _ Detto questo, il balio si parti e andò per vie disusate a casa. Rimase il giovane con mille pensieri ne la mente, tutto confuso, e non sapeva imaginarsi ciò che fare si devesse in cotale caso, dicendo tra sé: — Che so io che alcuno mio nemico non sia, che sotto questa esca non abbia posto il veleno e mi voglia farmi condurre come uno semplice castrone al macello? Ma io, che mi sappia, non ho nemico veruno, non avendo mai offesa persona né grande né picciola. Io non posso imaginarmi chi possa essere colui che debbia bramare il sangue mio. E chi meco ha parlato, mi ha detto che io, se voglio, posso andare bene armato. Ancora che io di armi sia fornito, se sarò incappucciato, come potrò vedere chi mi vorrà offendere? Chi udi mai più una tale novella, che una donna fosse ardentemente innamorata di uno e non volesse essere da lui veduta? Che so io, se pensando abbracciar una delicata c morbida giovane, non ini ritrovi in braccio di alcuna poltrona e male netta meretrice, che del corpo suo, prodiga, abbia indifferentemente fatto copia a quanti mascalzoni e facchini ci sono in la città? Potria anco essere alcuna piena di male francese, che mi desse la sua livrea e tenermi storpiato tutta la vita mia, onde io non sarei mai più uomo. — Con questi e altri pensieri, andava tra sé discorrendo il giovane tutto ciò che avenire potrebbe, e sino a la notte altro non fece che farneticare, non si sapendo risolvere. Cenò egli a le due ore, ma poco poco mangiò, tuttavia pensando su ciò che fare devesse. Deliberatosi a la fine di mettersi a la prova di questa impresa, a le