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PARTE TERZA
debito, ed a l’incontro al credito suo ho posto i dieci ducati
avuti da lui in prestito, — ché queste scritture portava seco in
petto il giovine. Il povero vecchio nulla seppe negare, e stava
mutolo né sapeva che dire. Ad instanzia poi del giovine fu il
vecchio imprigionato, non avendo chi li facesse securtà. Pro¬
testò poi Gian Battista dei danni ed interessi e de l'onore, per
esser accusato fuggitivo. Ed in somma la cosa andò di modo
che il misero vecchio fatto fu prigionero e fu astretto, se volle
uscire, a pagar tutto il debito con danni ed interessi, e publi¬
camente disdirsi d’aver appellato il giovine « fuggitivo », di ma¬
niera che l’inganno tornò sovra l’ingannatore. E cosi si vide
verificato il proverbio che dice: « Chi ha a far con tòsco, non
vuol esser losco ».