per non logorare quello di casa, si provedeva di fuori via. Ebbe
un figliuolo del marito, che si chiamò il conte Bartolomeo. Poi,
facendo ogni di qualche cosetta de la persona sua e non sapendo
far le cose sue cosí secrete che molti non se n’avvedessero,
cominciò forte a dubitare che il marito un di non si vendicasse
di tutte l’offese che ella fatte gli aveva. Ed entrata in questo
dubio, pensò esser la prima che menasse le mani, e deliberò
levarsi per via di veleno il marito fuor degli occhi, sperando
restar libera e governatrice del picciolo figliuolo. Avuto, non
so come, il modo d’avere certi veleni, quelli diede in una bevanda al marito, il quale gravissimamente infermò. I medici
chiamati a la cura sua si accorsero molto bene che il mal suo era
di veleno, e fatto subitamente tutti quei rimedi che loro parvero
a proposito, aiutarono di modo il conte che lo liberarono dal
periglio del morire; tuttavia restò egli sempre alquanto cagionevole de la persona. La moglie in questa infermitá del marito si mostrava d’esser la piú grama e dolente moglie che
mai si fosse veduta, e dal letto del marito mai non si partiva, piangendo sempre; di modo che il conte, che de l’onestá
di quella aveva avuto qualche sospetto, venne in credenza d’aver
la piú amorevole e pudica donna che a’ suoi tempi fosse. Ella,
dolente oltra modo che il suo disegno non le era riuscito, né
piú del veleno, come poi si seppe, potendo avere, e veggendo
il conte male de la persona disposto, non volendo perder il tempo
indarno ed avendo gettati gli occhi adosso ad un Antonio da
Casalmaggiore, che era arciere del marito, di quello fieramente
s’innamorò, e lasciati tutti gli altri innamoramenti, a questo solo
dispose d’attendere. Era Antonio non molto grande di corpo,
di pel rosso e gagliardo pur assai e di viso lieto e bello. Questo, di leggero de l’amore de la contessa avvedutosi, non ¡schifò
punto la impresa, di modo che piú e piú volte in diversi luoghi
e tempi si trovò a giacersi con lei amorosamente. Ora, usando
meno che avvedutamente questa lor pratica, fu qualcuno di casa
che ne avverti il conte; il quale, aperti gli occhi e poste de le
spie a torno a la moglie e a l’arciero, venne in chiara cognizione
de la disonesta vita di quella. Stette in pensiero il conte di fargli