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Pagina:Bandello - Novelle, ed. riveduta, vol 1, 1928 - BEIC 1971550.djvu/181

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credettero averlo dato a le lor donne, che quella notte per alcune cose d’importanza non potevano essere a casa. Le sagacissime donne, che vedevano la nave andar a buon camino, finsero cre- der il tutto. I giovini, presa ciascuno di loro la sua barchetta, o, come noi nomiamo, gondola, per via di diporto avendo a certi alberghetti cenato, andavon per i canali de la cittá, aspet- tando che l’ora determinata ne venisse. Le donne lá presso a le tre ore si trovarono ne l’orto, e poi che ebbero ragionato e riso tra loro, entrarono in casa l’una de l’altra, e furono da le fanti a la camera condutte. Quivi ciascuna, essendovi il lume acceso, cominciò diligentemente tutta la camera come situata fosse e ciò che di dentro v’era a considerare, e minutissima- mente tutto ciò che notabile potevano vedere a mettersi in me- moria. Dapoi spento il lume, amendue tuttavia tremando, la venuta dei mariti loro attendevano. E cosi a le quattro ore la fante di madonna Luzia, che a la porta stava, attendeva che messer Anseimo arrivasse. Il quale non dopo molto ci venne, e da la fante in casa lietamente introdutto, fu da lei menato a la camera e messo dentro e fin al letto guidato. Quivi il tutto era buio come in bocca al lupo, il perché pericolo non v’era che egli la donna sua conoscesse. Erano poi le due mogli di grandezza e di favella in modo simiglianti, che in quell’oscuro con grandissima difficultá si sarebbero potute conoscere. Ora spogliatosi il buon Anseimo e da la donna amorosamente ri- cevuto, credendo la moglie di Girolamo abbracciare, la moglie propria tra le braccia ricevendo, quella mille volte e piú dol- cemente basciò ed altrettante fu da lei soavemente basciato. Poi riduttosi al trastullo amoroso, piú fiate giocarono a le braccia, e sempre toccò a la donna a perdere, con estremo piacer d’An- selmo. Girolamo medesimamente a le cinque ore di notte com- parve, e da la fante a la camera menate, con la moglie propria si giacque con assai piú contentezza sua che de la donna. Ora i dui giovini, credendosi le loro innamorate tener in braccio, per parer nuovi e gagliardi cavalieri, fecero molto piú de la per- sona loro prova che non erano consueti, e con tanta cordial affezione e con tanto amore a le loro donne si congiunsero, che,