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6o
PARTE PRIMA
fu padre de la duchessa di Mantova. Era la moglie di Giacomo
donna bellissima e piacevol molto, ma dal marito assai diffe-
rente d’etá, perciò che egli era giá vecchio ed ella non pas-
sava venti anni. Ebbero una figliuola senza piú, che fu questa
Bianca Maria, per la quale ho cominciato a parlare. Mori il
padre e restò questa figliuola molto picciola sotto il governo
de la madre greca, con facultá di beni stabili al sole per piú
assai di cento mila ducati. Era la figliuola assai bella, ma tanto
viva e aggraziata che non poteva esser piú. Come ella fu di
quindeci in sedeci anni, il signor Ermes Vesconte, figliuolo di
quel venerando patrizio il signor Battista, la prese per moglie,
e con .solennissima pompa e trionfi grandissimi e feste la con-
dusse in Milano. A la quale, prima ch’ella v’entrasse, il signor
Francesco, fratei maggiore del signor Ermes, mandò a donar
una superbissima carretta tutta intagliata e messa ad oro, con
una coperta di broccato riccio sovra riccio tutto frastagliato e
sparso di bellissimi ricami e fregi. Conducevano quattro cor-
sieri bianchi come uno armellino essa carretta, e i corsieri me-
desimamente erano di grandissimo prezzo. Su questa carretta
entrò la signora Bianca Maria trionfantemente in Milano, e visse
col signor Ermes circa sei anni. Morto che fu il signor Ermes,
ella si ridusse in Monferrato a Casale, e quivi trovandosi ricca
e libera cominciò a viver molto allegramente e fare a l’amor
con questo e con quello. Ella era da molti vagheggiata e do-
mandata per moglie, fra i quali erano principali il signor Gi-
smondo Gonzaga figliuolo del signor Giovanni e il conte di
Cellant barone di Savoia, che ha il suo stato ne la valle d’Ago-
sta, e v’ha molte castella con bonissima rendita. La marche-
sana di Monferrato per compiacer al genero signor di Mantova
faceva ogni cosa per darla al signor Gismondo, e quasi il ma-
trimonio era per conchiuso. Ma il conte di Cellant seppe si
ben vagheggiarla e dirle si fattamente i casi suoi, che celata-
mente insieme si sposarono e consumaron anco il matrimonio.
La marchesana di Casale, ancor che questo sommamente le di-
spiacesse e fosse per farne qualche mal scherzo a la signora
Bianca Maria, nondimeno dissimulando lo sdegno, per rispetto