Pagina:Bandello - Novelle, ed. riveduta, vol 1, 1928 - BEIC 1971550.djvu/81

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che per vederlo cosi domestico di mio marito, io non ardirei il mio desire manifestargli giá mai. Ché se per disaventura egli in questo mi si mostrasse ritroso, io di vergogna abbisserei. Ma questa difficultá ho stimato che tu di leggero, volendo, po- trai facilitare, e quando viene a vederti, che .spesso so che ci viene, tu potrai con quel modo che il meglior ti parrá questo mio appetito discoprirgli, ed affermargli che io ardentissima- mente l’amo; ché certamente io sono pur assai del suo amor accesa. Come io sappia che egli si disponga ad amar me se- condo che io amo lui, farò che tutto il resto con nostra gran- dissima contentezza succederá di ben in meglio, e gli farò co- noscere ciò che io .saperò fare per uccellare Angravalle e i suoi custodi. Di questo adunque, signora cugina mia carissima, 10 caramente te ne prego, supplicandoti con ogni mia forza che 11 prego vaglia mille. — Sentendo simil parole, Isabella, che la piú innamorata donna era che in Napoli fosse, e per prova sapeva quanto piú saporiti siano i dolci basci d’un caro e fedel amante che quelli d’un marito, e troppo volentieri in simil casi s’interponeva portando per l’amico o amica i pollastri, cosi le rispose : — Duoimi, signora cugina da me molto amata, non mezzanamente quello aver da te inteso che ora narrato m’hai, avendoti in questo quella maggior compassione che per me si possa. Ma per non moltiplicar in parole che nulla di profitto t’arrechino, ti dico che io sommamente ti lodo, e com- mendo il tuo avvedimento, e ti conseglio a seguir quanto hai determinato di fare, facendo ciò che, per avviso mio, il piú di noi usa e segue. Ché, a dirti il vero, mal anderebbe il fatto nostro, se noi ai freddi e rari abbracciamenti e carezze de’ma- riti ci contentassimo. E perciò con Niceno, il qual dici che cosi ti piace e tanto ami, lascia la cura a me. Egli ne viene spesso a casa mia, e meco di cose amorose sempre ragiona, anzi pure piú e piú fiate m’ha ricercata eh’ io volessi ritrovargli una inna- morata. Come egli venga a me, che molto non può tardare, io entrerò in parlamento di belle donne e d’amore, e ricordan- doli ciò che m’ha richiesto, dirò che io gli ho trovato cosi bella giovane gentildonna per amante, come abbia Napoli. So