Pagina:Bandello - Novelle. 1, 1853.djvu/53

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come il marito d’Eleonora se ne era ito in villa, essendo circa il fin di giugno. Il perchè cadutogli in animo d’andar a parlar con la donna e a veder di renderla pieghevole a’ suoi amorosi disii, senza pensarvi su troppo, fatto d’amor audace e securo, montato su la mula, con i suoi servidori a casa di lei se n’andò, e mandati tutti i suoi con la mula a casa di sua sorella, commettendo loro che quivi l’aspettassero, entrò tutto solo dentro, essendo l’ora de la nona. Egli ebbe in questo la fortuna assai favorevole, perciò che la donna, che da merigge non dormiva, era in una camera terrena per scontro ad un uscio che in sala usciva, e quivi certi suoi lavori di seta faceva. Egli, entrato in casa e nessuno ritrovando, andò diritto a la sala, e posto il capo dentro vide la donna prima che da lei veduto fosse, ed entrato verso quella s’inviò. Ella alzata la testa vide il giovine e tutta sbigottì, perciò ch’ella era sola e ciascuno di casa dormiva. Onde, prima che egli parlasse, gli disse: – Oimè, Pompeio, chi v’ha ora qui così solo condotto? – Egli, fattole debita riverenza, le rispose: che avendo inteso che il marito suo era ito in villa, aveva voluto venir a visitarla e a starsi un pezzo a ragionar seco, e che senza esser visto, avendo prima mandato i suoi a casa de la sorella, era entrato dentro. Voleva egli entrar su l’istoria del suo amore, quando ella interrompendolo gli disse: – Oimè, a che pericolo voi mettete la vita vostra e la mia? e in qual bilancia ponete voi a questo punto l’onor mio? Perciò che il mio marito non è ito fuori de la città, e non può molto tardar che a casa non ritorni, chè essendo dopo il desinare andato per un certo servigio, deve esser in via di ritorno. Deh, Pompeio, se di me vi cale, se punto amate l’onor mio, partitevi. Che altrimenti il cor nel petto mi trema e parmi di veder a mano mano il mio marito. – Nè aveva a pena queste parole dette, che il marito ne la strada parlava tanto alto, che ella a la voce lo conobbe, ed altresì riconobbelo Pompeio. Tremava di paura la donna, e Pompeio tutto tremante non sapeva che farsi. Stette il consorte de la donna alquanto dinanzi a la porta a ragionar con uno, prima che smontasse da cavallo. In questo ella da subito conseglio aiutata, in quella medesima camera ove Pompeio trovata l’aveva, il fece suso una gran cassa corcare, e con alcune vestimenta che quivi erano lo ricoprì sì bene, che nessuno di lui accorger si poteva, e comandògli che in modo alcuno punto non si scotesse. Svegliò poi una de le sue donne che in un camerino dormiva. Smontato il marito entrò in sala. Eleonora, fatto buon viso, con una ferma voce disse: – Chi è là? chi viene? – Il marito le rispose, e rispondendo