Pagina:Bandello - Novelle. 2, 1853.djvu/194

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che tosto si doveva ciascuno di noi lamentare de l’ordinatore de la cena, essendo tutta stata insipida e senza sale, ancor che il nostro gentilissimo messer Emilio degli Emilii si sia rammaricato che alcune vivande fossero fuor di misura salate. Ma vadasi a far acconciar il mal sano palato e gusto, ed impari che cosa sia ad insaporir le vivande, e non si confidi del maestro dei cuochi Apicio, perciò che egli mai questo segreto non apparò, e se apparato lo aveva, non l’insegnò altrui quando tanti condimenti di cibi e sapori scrisse. E per non tenervi a bada, vi dico che cena nè desinare sarà saporito già mai, e siavi pur per cuoco chi si sia, se non vi sono de le belle e leggiadre donne di brigata, intendendomi sanamente, chè io non ci vorrei pinzochere nè spigolistre nè vecchie, ma de le piacevoli, amorose ed oneste giovani. Io stamane quando invitato fui ad esser qui a cena, portai ferma openione che la brigata nostra non devesse esser senza donna, perciò che secondo che elle senza noi ponno far poco lieti e piacevoli i lor conviti, noi altresì senza loro vagliamo nulla, nè aver possiamo piacer ch’intero sia. Pertanto se più di questi pasti vi verrà talento di fare, come far devete, ricordatevi che ci siano de le belle donne; altrimenti io v’avviso che vivanda non ci sarà che saporita sia. Ma ripigliando il parlare di cui noi si ragionava, a voler mostrar di non esser miglior maestro per aguzzar gli ingegni e destar gli addormentati, com’è Amore, dico che nel contado nostro di Brescia è una villa posta ne la valle di Sabbia, il cui nome è detto come quella cosa per cui tanto gli uomini piaceno a le donne ben che elle si vergognano nominarla, ne la quale fu un prete chiamato don Faustino da Nigolini, che era parrocchiano de la chiesa, uomo mezzanamente letterato ed assai bel parlatore, ma per altro tanto grosso e materiale che di leggero se li sarebbe dato ad intendere tutto ciò che l’uomo avesse voluto. Chè in vero da quelle lettere in fuori che da fanciullo apparate aveva ed il governar i suoi popolani ne le cose spirituali, nel resto ne le cose del mondo egli niente valeva, onde era spesso ingannato e fattoli creder una cosa per una altra; tuttavia per la sua buona vita era generalmente amato. Egli ogni festa, prima che la messa cantasse, soleva legger la passione del nostro Salvatore e in mezzo de la messa faceva una predicazione, ed assai sovente andava con l’acqua santa benedicendo i campi, dicendo suoi salmi, paternostri ed altre sue orazioni, e metteva su gli usci de le case de le croci benedette. Soleva anco benedir i buoi e l’altro bestiame con l’orazione del barone san Bovo, di modo che era da tutti tenuto uomo di santa