Pagina:Bandello - Novelle. 2, 1853.djvu/24

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seco fin presso a l’alba e non vorrei che Domicillla a modo veruno di questo mio fatto s’accorgesse, quando sarà l’ora del dormire io ti farò il cotal cenno, e tu venendo a la camera mia, dentro il mio luogo del letto ti corcherai ove io soglio giacermi, che so che lo sai. Attendi pure a dormire, chè io so bene che Domicilla mai non ti darà fastidio. E se pure per sorte ella ti s’avvicinasse o desse molestia, fingi aver gran voglia di dormire e voltale subito le spalle. Or guarda se io di te mi fido, che a la mia moglie ti pongo a lato. Ti ricordo bene che l’onor mio ti sia raccomandato e che qualche volta non ti lasciassi vincer a la tentazione. Che dirai tu di me? Fa pure che tu sii fidato e che mai a persona tu non manifesti questa cosa, che vedi bene quanto ella importa. Anderai poi dimane al nostro sarto, e fatti fare come più ti piace un giubbone e un paio di calze, e comprati una berretta con un bel pennacchio. Io ti farò ben poi de l’altre cose. To’ per ora questi danari per i bisogni tuoi. – Petrone avuto i danari ringraziò infinitamente il suo signore e promise esser leale e fedele e che mai, per cosa che avvenisse, a persona non direbbe di questi ragionamenti parola alcuna. Tornati che furono a casa, il famiglio gli avuti danari pose ne la sua cassa attendendo il cenno del padrone. Venne l’ora d’andar al letto, e Domicilla fu la prima che spogliatasi andò in camera, ed in letto al luogo suo si corcò, dicendo prima a Nardella che spedite le cose di cucina s’andasse a riposare. Nardella poi per avanzar tempo si pose in cucina per acconciarsi i suoi grembiali e cuffie. Cocco, preso del lume, cominciò in sala a rivoltar una cassa di scritture, e tanto intorno a quelle s’intertenne che puotè imaginarsi la moglie esser già nel primo sonno involta. Onde andò in camera e trovata la moglie che forte dormiva, fece che Petrone, che spogliato era, a lato di quella si mise senza che ella punto sentisse cosa alcuna. Come il buon Cocco ebbe fatto giacer il fante a canto a la sua moglie, se n’andò verso la cucina ove aveva veduto andar Nardella, e quella senza esser sentito vide cucire e molto intenta ai suoi lavori. Il gentil innamorato ebbe tanto del discreto o vogliamo dire de lo scemonnito, che non volle farle motto nè disturbarla da quello che faceva, pensando che tempo a far ciò che tanto bramava non gli mancarebbe. Andò adunque a mettersi in una saletta per la quale era necessario che volendo Nardella andar a dormire passasse, imperciò che per quella s’andava a la camera del fante ed altresì a quella di Nardella. Era in quella saletta un lettuccio come s’usa in Toscana per potervi da merigge dormire. Su quello