Pagina:Bandello - Novelle. 2, 1853.djvu/271

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circa questa sepoltura come circa i miei servidori che sono in Mantova. A te che sempre m'hai fedelmente servito ho fatto tal parte che non averai mestieri servir altrui. Io son certo che mio padre darà essecuzione integralmente a quanto gli scrivo. Or via, io sento la vicina morte, perciò che conosco il veleno de l'acqua mortifera già tutte le membra avvelenando, m'ingombra. Dispuntella l'arca e qui mi lascia appresso a la mia donna morire. – Pietro per le già dette cose era in tal modo dolente che pareva che dentro al petto il core se gli schiantasse per l'infinito cordoglio che sentiva. Le parole furono assai che egli al padrone disse, ma tutte indarno, perchè a la velenosa acqua rimedio alcuno giovar più poteva, avendo ella già tutte le parti de l'infetto corpo occupate. Romeo, presa Giulietta in braccio e quella di continovo basciando, attendeva la vicina ed inevitabil morte, tuttavia dicendo a Pietro che l'arca dispuntellasse. Giulietta che già la vertù de la polvere consumata e digesti aveva, in quel tempo si destò, e sentendosi basciare dubitò che il frate venuto per levarla e averla a portar in camera, la tenesse in braccio ed incitato dal concupiscibile appetito la basciasse, e disse: – Ahi padre fra Lorenzo, è questa la fede che Romeo aveva in voi? Fatevi in costà. – E scotendosi per uscirli de le braccia, aperse gli occhi e si vide esser in braccio a Romeo, chè ben lo conobbe ancora che avesse vestimenti da tedesco, e disse: – Oimè, voi sète qui, vita mia? ove è fra Lorenzo? chè non mi levate voi fuor di questa sepoltura? Andiamo via per amor di Dio. – Romeo come vide aprir gli occhi a Giulietta e quella sentì parlare, e s'avvide sensibilmente che morta non era ma viva, ebbe in un tratto allegrezza e doglia fuor d'ogni credenza inestimabile, e lagrimando e la sua carissima moglie al petto stringendosi disse: – Ahi vita de la mia vita e cor del corpo mio, qual uomo al mondo ebbe mai tanta gioia quanta io in questo punto provo, che portando ferma openione che voi foste morta, viva e sana ne le mie braccia vi tengo? Ma qual mai fu dolor al mio dolor eguale e qual più penosa pena il mio cordoglio agguaglia, poi che io mi sento esser giunto al fine dei miei infelicissimi giorni e mancar la vita mia quando più che mai deveva giovarmi di vivere? Chè s'io vivo mezz'ora ancora, questo è tutto il tempo che io restar in vita possa. Ove fu già mai più in un sol soggetto in uno istesso punto estrema allegrezza e doglia infinita, come io in me medesimo manifestamente provo? Lietissimo sono io, e vie più che dir non si può di gioia e contentezza pieno, poi che a l'improviso