Pagina:Bandello - Novelle. 2, 1853.djvu/276

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al magnifico e vertuoso messer Francesco Torre


Rade volte, come per esperienza veduto avete, suol avvenire che quando questi gentiluomini veneziani vengono a diporto in terraferma tra loro di brigata o con le moglie ed altre donne, e càpitano a Verona, il signor Cesare Fregoso mio padrone non gli faccia sontuosi e splendidi conviti, tanto qui in Verona quanto fuori, al mormorio de le freschissime e limpidissime fontane di Montorio tanto dal Boccaccio nel Filocopo celebrate, e a Garda da cui il famoso lago di Benaco ora ha preso il nome. A Garda hanno questi signori Fregosi un gran palagio con giardini bellissimi ove sono tutti gli arbori di frutti soavissimi che questo cielo può nodrire. Quivi sono naranci, cedri, limoni, pomi granati bellissimi, per non raccordar tana altre sorti di frutti. Vi si gode poi l’amenità del piscoso e bellissimo lago che ne l’una e l’altra sponda Pomona, Bacco e Flora pomposamente adornano. Ma io porto de le civette ad Atene. Ora essendo questi dì una bella ed onorata compagnia di vaghe e bellissime donne veneziane con i mariti ed altri lor parenti ed amici venuta a Verona ed avendo loro il signor Cesare fatto apparecchiar un desinare ed una cena a Mortorio, fece anco invitar molti gentiluomini veronesi, e la signora Gostanza sua moglie invitò alcune donne. Voi alora eravate a Mantova mandato dal reverendissimo vescovo di Verona Gian Matteo Giberto a negoziar alcuni suoi affari appo l’illustrissimo e reverendissimo signor Ercole cardinal di Mantova. Il che al signor Cesare non mezzanamente dispiacque, con ciò sia cosa che molto desiderava che voi fossi a Verona per intertener così gentil e bella compagnia di donne. Fu il desinare secondo l’usanza fregosa bello e veramente luculliano, ed oltra le carni domestiche vi si mangiarono tutti quei salvaggiumi così d’augelli come di quadrupedi che la stagione comportava, mescolando variamente, secondo che convenevol pareva a messer Antonio Giovenazzo nostro maestro di casa, di tutte quelle maniere di pesci che quelle fontane in abbondanza fanno, con i più delicati che produce il famoso Benaco. Dopo il desinare si fecero molti piacevoli giuochi sotto un folto e molto lungo e largo frascato fatto a posta, ove anco