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mia, sta di buona voglia, chè io ancora per mia legitima moglie ti sposerò. – Sentendo sì fatto ragionamento il misero Cocco non sapeva se dormiva o no, e tutto stordito diceva tra sè: – Per certo questa è una mirabil novella. Il trenta para di diavoli è questa notte entrato in questa casa. E chi non si perderebbe in così varii e strani accidenti? Io non so con cui giacciuto ne la saletta mi sia; non so se mia moglie o Nardella sia quella che è stata meco. Petrone nel mio letto lasciai pur a canto a Domicilla, e qui sento che fanno un gran dimenare di calcagna. Quell’altra mi diede danari in dispregio d’un becco, e qui si parla di sposarsi. Che intricato laberinto è questo? – Così tutto stordito chetamente di camera uscì per andar in cucina ed accender una candela e ritornar a la camera, con animo se trovava il fante con Domicilla di far loro un strano scherzo. Or ecco, mentre che soffiava nei carboni per trarne fuoco, che Domicilla v’arrivò, la quale anch’ella voleva prender del lume per suoi bisogni. Come ella fu su la porta de la cucina, così subito conobbe il marito, e rivoltata indietro e frettolosamente caminando per andarsi a mettere in letto, percosse in una banca di tal modo che ella e la banca rovinarono per terra con grandissimo strepito. Cocco udito il romore tanto si spaventò che la candela gli cascò di mano, e diede un grandissimo grido, di sorte che fu da Petrone e Nardella sentito. Egli era sì pieno di paura che non sapeva che si fare. Pure non sentendo più romore, tanto brancolò per terra e per la cenere che trovò la candela, e non sapendo allumarla, se ne stette un poco per vedere se sentiva cosa alcuna. Petrone e Nardella che l’avevano sentito gridare saltarono di letto e tra la fatica durata e il timore non sapevano ove andarsi. Pure Nardella si mise andare verso la cucina, ove le pareva aver sentito il grido. Era Cocco uscito di cucina senza lume e non veggendo Nardella nè ella lui, tutti dui sì strettamente come montoni cozzarono insieme che videro in casa più stelle che non vanno la state lucciole la notte a torno. Cocco in sì strano accidente bestemmiò Dio e santi, e gli pareva esser in mezzo de le streghe. In questo Domicilla entrò in cucina e con un solferino accese un poco di lume, di modo che Cocco trovò quasi tutta la sua brigata sossopra. Egli era in camiscia e così erano Domicilla e Nardella. Petrone ancor non aveva trovata l’uscita de la camera, così se gli era distillato il cervello al fuoco de la fante. Guardava Cocco la moglie in cagnesco, ed ella veggendo che altro non diceva, faceva più de l’adirata di lui. E mostrando Nardella il naso rotto, arrivò alora