Pagina:Bandello - Novelle. 2, 1853.djvu/319

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con gran giustizia. – E quivi esso capitano Vincenzo narrò un atto di giustizia d’esso duca, molto bello. Il quale avendolo io scritto, ho voluto che sotto il nome vostro esca insieme con l’altre mie novelle in mano del publico, non avendo per ora altro con che io possa in qualche parte pagar tanti beneficii da voi ricevuti, i quali eternamente mi vi rendono ubligato. State sano e nostro signor Iddio vi feliciti.

Alessandro duca di Firenze fa che Pietro sposa una mugnaia che aveva rapita e le fa far molto ricca dote.


Alessandro de’ Medici, il quale, come sapete, è stato il primo che col favor de la Chiesa sotto titolo di duca ha occupato il dominio de la nostra republica fiorentina, ha molte parti in sè che al popolo lo rendono grato; ma tra tutte non mi pare che nessuna ce ne sia che meriti esser agguagliata a la giustizia, de la quale egli mostra esser tanto amatore che nulla più. E tra molte sue azioni lodevoli che circa questo ha fatte, io ne voglio ora dir una, che certamente è di quelle che merita esser commendata, e tanto più di lode se gli può dare quanto che egli è' 'molto giovine ed assai dedito ai piaceri venerei. Onde in ciò che io ora son per narrarvi ha dimostrato esser pieno di prudenza, che di rado suol esser unita con la giovinezza, perciò che ordinariamente dove non è grande esperienza non può esser quella prudenza, chè il lungo uso de le cose rende i vecchi prudenti e fa l’azioni umane degne di lode. Ora dicovi che il duca Alessandro tien bella ed onorata corte di gentiluomini assai, così stranieri come di Toscana, e tra gli altri v’era un giovine cittadino di Firenze suo favorito, il cui nome per ora sarà Pietro. Questi un dì essendo in contado ad un suo podere non molto lungi da Firenze, vide una giovanetta figliuola d’un mugnaio, che era molto bella e gentile, che gli piacque pur assai. Ed il molino del padre di lei era vicino al podere dove Pietro aveva una bella ed agiata stanza. Egli veduta che ebbe la giovane, cominciò seco stesso ad imaginarsi come farebbe a divenir di quella possessore e coglierne quel frutto che tanto da tutte le donne si ricerca. Onde avendo avuto licenza dal duca di star in villa otto o dieci dì, cominciò a far la ruota del pavone a torno a costei, e con tutti quei modi che sapeva i megliori s’affaticava di renderla pieghevole ai suoi piaceri. Ma ella punto di lui non si curava, e