Pagina:Bandello - Novelle. 2, 1853.djvu/406

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ragionamento di cosa dispiacevole che impossibil è che si racconti senza compassione. Ma volendo io narrar il caso com’era successo, non poteva altrimenti fare che per simil camino non vi conducessi. Ed ancor che a me stesso dispiacesse l’andarmi tanto ravvolgendo in materia così lagrimosa, nondimeno considerando il profitto che tutti ne potranno cavare, ho narrato questa istoria molto più volentieri che qualche altra che ho per le mani, per la quale forse vi averei fatto ridere senza altro male. Debbiamo adunque tutti far ogni sforzo a noi possibile, a fine che non lasciamo dentro a’ nostri petti radicare queste così ardenti concupiscibili passioni e tanto sfrenate, perciò che il più de le volte se mandano altamente le radici entro a’ nostri fragili cori, ne inducano poi a mille disordini e di maniera ci avviluppano il cervello, che non mezzanamente convien che ci affatichiamo se vogliamo in noi ripigliar il freno dei nostri mal regolati desiderii. Perciò se farete per mio conseglio, tutti i pensier vostri e tutte le voglie fermerete a la caviglia de la ragione; il che facendo, non ci sarà periglio che l’appetito vi trasporti a far opera veruna meno che lodata. Debbiamo anco con giudizioso occhio internamente mirare con chi pratichiamo e di chi ci fidiamo, tenendo per vero e fermo il volgar proverbio: che non è ingannato se non chi si fida. Ma chi è saggio sa ottimamente far elezione di quella persona de la quale egli fidar si deve.


Il Bandello al molto magnifico suo compare messer Girolamo Salerno


Se i disordini che nascono dal morbo de la irregolata gelosia non fossero manifesti, io mi sforzarei quanto nocivi siano a dimostrarli. Ma perchè so che voi gli sapete, e conoscete assai chiaro di quanti mali sia la gelosia cagione e come spesso gli indiscretamente ingelositi mariti diano occasione a le mogli di farsi poco da bene, non ve ne dirò altro. Voglio bene che il marito tenga gli occhi al pennello e che per dapocaggine sua non presti a la moglie materia d’esser trista, ma voglio anco che consideri la donna essergli data per compagna e non per schiava. E di questo ragionandosi a la presenza di madama