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giorno de l’antichità di molte nobilissime famiglie d’Italia a la presenza de la sempre onorata signora Ippolita Sforza e Bentivoglia, essendo ella in Milano, il molto gentile e facondo dottor di leggi messer Benedetto Tonso, avvocato di Milano graziosissimo, narrò una bella istoria ove si contiene l’origine di molte; la quale io scrissi e nel libro de le mie novelle riposi, e così è restata fin al presente. Ora che io mi truovo un poco d’ozio, mercè de la cortesia de l’eccellentissima eroina senza parangone, madama Gostanza Rangona e Fregosa, che mi dà il modo di vivere a me stesso ed a le muse, le dette novelle vo rivedendo ed emendando per apporle l’ultima mano, a ciò che si possano dal pubblico vedere. Ed avendo a ciascuna di quelle ne la fronte posto un padrone o padrona tutelare, ho giudicato esser cosa ben fatta che questa che il dottore narrò, ove si contiene l’origine dei sette nobilissimi e ricchi marchesati che in Italia per il più regnano, abbia voi per suo scudo; non mi parendo poterla meglio collocare nè darle padrone di voi più convenevole, essendoci compresa la nobilissima ed imperial origine de la vostra illustrissima casata. Voi ben potete senza menzogna, monsignor mio, gloriarvi d’aver tutte quelle parti che a la vera nobiltà si ricercano, perciò che l’origine di casa vostra ha avuto tal principio che poche ce ne sono di simili, essendo da tutti dui i lati discesa da sangue regio e cesareo, e poi essendo per molti secoli sempre perseverata chiarissima con successione d’uomini eccellentissimi in ogni sorte di vertù, ed oggi quanto già mai fiorisce, non tralignando punto da la grandezza antica. Chi è che non sappia i marchesi del Carretto, – che prima furono nomati marchesi di Savona, perciò che da Ottone secondo imperador romano ne furono investiti, – esser tra le illustri e generose famiglie d’Italia? Io non vo’ ora raccordar tanti vostri avi quanti la vostra stirpe ha produtti, che in ogni secolo sono stati famosi, perciò che nel vero il cavallo troiano tanti eroi non mandò fuori, quanti dal vostro ceppo son uomini per chiara fama gloriosi usciti. E per non raccontar la veneranda antichità, chè troppo lunga istoria sarebbe, bastivi dirne dui o tre che tutti abbiamo conosciuti. Ha veduto la nostra età il signor Fabrizio vostro zio, gran maestro di Rodi, il cui valore, ingegno, autorità e prodezza furono di tal sorte che mentre ch’egli ebbe il governo de l’isola e visse, l’imperador de’ turchi non ardì Rodi assalir già mai, essendo più che certo che indarno averebbe tanta impresa fatta. Che dirò io de l’altro vostro zio, il cardinale di santa romana