Pagina:Bandello - Novelle. 2, 1853.djvu/46

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presenza de l’essercito sommamente il lodò, e il regno de la Numidia gli donò, dandogli di molti ricchi doni e di molta stima appresso i romani. Il che il senato e il popolo de la città di Roma approvò, e con amplissimi privilegi confermò, nomando Masinissa re di Numidia ed amico dei romani. Cotal fine adunque ebbe l’infelice amore del re Masinissa cotanto dal nostro divinissimo Petrarca lodato.


Il Bandello a l’illustre signora la signora Camilla Bentivoglia e Gonzaga salute


Io credo che siano pochi giorni ne l’anno nei quali gli uomini non facciano qualche beffa a le donne e che altresì le donne non ingannino gli uomini, e parmi che la cosa stia bene quando quale dà l’asino ne la parete tal riceve. È ben vero che per il più de le volte gli uomini fanno de le vendette che a le donne non è così lecito fare, non per altro se non che l’uomo si prende più di libertà e cerca sempre tener la donna soggetta che per compagna da Dio gli è data. Onde un di questi giorni a Diporto, ove madama illustrissima di Mantova, come sapete, suole tutta la state diportarsi per l’aria ch’assai temperata gli spira e per la comodità de le sue belle ed agiate stanze che ella ci ha fatto, di questa materia ragionandosi e varii casi dicendosi, la gentil e discreta madrona madonna Leonora Buonavicina e Malchiavella verso madama rivolta disse: – Egli mi pare, madama, che tutto il dì questi uomini si prendano piacere d’ingannare le semplici donne, e come l’hanno fatta qualche truffa non cessano mai fin che a tutto il mondo narrata non l’hanno, parendo loro di trionfare. E se talora per sorte vien loro da donna qualche beffa fatta, maravigliosamente s’attristano e con tutte le forze s’ingegnano di vendicarsi. Dove, pur che la vendetta non sovramontasse l’offesa, si potrebbe passare; ma eglino di picciola vendetta non si contentano, come infinite volte s’è veduto. Perciò non si deveno meravigliare se talvolta le donne gli rendono a doppio la pariglia, come ho inteso per lettere del nostro dotto e vertuoso messer Carlo Agnello, che da Napoli questi dì mi scrisse esser in Ispagna accaduto. – E così la Buonvicina