Pagina:Bandello - Novelle. 2, 1853.djvu/51

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bastava a far quanto imaginata s’era di mandar ad essecuzione, e tanto più quanto che costei le pareva più a proposito che altra che ci fosse. E così il tutto le scoperse, la quale non solamente accettò d’esserle compagna, ma sommamente il suo fiero proponimento le commendò. Determinato tra lor due quanto intendevano di fare, altro non aspettavano che la comodità, la quale si dice esser madre de le cose. Non erano ancor quindici dì passati dopo che il cavaliero aveva la seconda moglie sposata, che egli andando a diporto a cavallo per la città passò dinanzi la casa di Violante, la quale si ritrovò a la finestra come quella che per fermo teneva che egli sarebbe gran cosa che il cavaliero non passasse per la contrada. Come ella il vide, tutta nel viso arrossì aspettando ciò che egli devesse dire. Il cavaliero anco egli, come s’accorse che la giovane era a la finestra, alquanto di colore si mutò; ma fatto buon viso, come le fu dinanzi fermò il giannetto e riverentemente le disse: – Buona vita, signora mia; come state voi? egli mi par un anno che io non v’abbia veduta. – La giovane udendo questo, alquanto sorrise e così gli rispose: – Voi mi date la buona vita con parole, e d’effetti me l’avete già data molto trista. E come io mi stia, sapete voi così bene com’io. Ma sia con Dio, poi che altramente esser non puote. Voi m’avete pur del tutto abbandonata, e poi dite che vi par un anno che non m’abbiate veduta. Io mi avveggio bene che più di me non vi cale, e vogliovi dire che io sempre di questo dubitai, perciò che non era diventata così cieca nè perduto tanto l’intelletto che io non conoscessi la mia bassezza non esser de la vostra grandezza degna. Nondimeno io vi prego che degnate talora di me ricordarvi, chè vogliate o no, io fui e sarò sempre vostra. – Il cavaliero inteso questo e veggendo che la donna non faceva maggior romore, si pensò averne buon mercato e così le disse: – Quello che io ho fatto, signora mia, è stato necessario farlo per metter una perpetua pace tra la famiglia mia e la Vigliaracuta, tra le quali sono state sanguinose mischie e il tutto adesso con questo parentado s’è acconcio. Nè per questo sarete mai da me abbandonata, perciò che in ogni cosa che per me si potrà a beneficio vostro operare io sempre il farò di buon core, e per l’avvenire v’accorgerete che l’amor mio verso di voi non è punto mancato. – Io me n’avvedrò, – soggiunse alora Violante, – se talvolta voi vi lasciarete vedere e godervi. – Il cavaliero dicendo di farlo si partì, e non essendo cinquanta passi da la casa dilungato, chiamò a sè quel servidore che era del tutto consapevole e gli disse: – Ritorna a dietro e di’ a la signora Violante che a ciò che conosca che io