Pagina:Bandello - Novelle. 3, 1853.djvu/287

Da Wikisource.

in Boemia e, fermatisi in una città, concorreva tutto il popolo a gara a veder gli insoliti animali. Era in quella città una gentildonna, la quale avevasi allevato uno di questi cagnolini piccioli, assai bello e piacevole, il quale le era fuor di modo caro, e quasi pel continovo se lo portava in braccio. Avvenne che una sua donzella, udita la fama di questi animali, e veggendo ciascuno correr a vedergli, anco ella di brigata con altre persone vi corse. Aveva ella alora per sorte il cagnolino in braccio, il che veggendo, la madonna cominciò a garrirla e dirle che lasciasse il cane in casa, e che guai a lei se male gli interveniva. La giovanetta, accesa dal desio di veder quegli animali, se n’andò di lungo col cane in braccio. Come ella fu ove era un lione, o che piena d’ammirazione fosse e quasi fuor di sè, o che che se ne' 'fosse cagione, il cane le uscì de le braccia e corse ne le branche del lione, il quale, presolo, lo teneva e non gli faceva mal alcuno. La sbigottita giovane credette di morir di doglia, e ricordandosi de le minaccie de la padrona che sapeva amar sommamente il cane, e dubitando non esser da lei fieramente battuta, senza più starvi a pensar su, fatta per disperazion sicura, intrepidamente, con stupore di chiunque la vide, s’appressò al lione e fuor degli unghioni gli levò il cagnolino. Il lione nè più nè meno si mosse contra la giovanetta, come averia fatto una semplice pecora; il che diede assai che dire a tutti, e molti ci furono che lo attribuirono a la verginità de la giovane e a la natural clemenza del lione. A me basta d’aver narrata la cosa come fu. Voi mò investigate la cagione di questa mansuetudine.


Il Bandello al vertuoso messer Marcantonio Cavazza salute


Io mi credeva dopo il ritorno vostro da Roma che voi deveste venir a star qui con noi alquanti dì a ricrearvi un poco, e narrarci del modo che in mare capitaste in mano di quei corsari, e come poi così tosto ne foste liberato; chè, in vero, voi avete avuto una bellissima grazia ad esser uscito fuor de le mani di quegli infedeli. Del che con voi mi rallegro con tutto il core, dandovi per conseglio che un’altra volta vi guardate d’incappar in così