Pagina:Bandello - Novelle. 3, 1853.djvu/454

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vento, saltò fuor del suo letto e corse in quello de la moglie, gridando: – Oimè, Filippa! Non senti tu ciò che sento io? – La donna, fingendo altamente esser addormentata, si lasciò dar più di dui punzichioni prima che facesse vista d’essersi destata: poi, tutta scotendosi, paurosamente disse: – Oimè! Chi mi tocca? Chi è qui? – E finse voler saltar fuor del letto. Ferrando, abbracciatala: – O anima mia, – disse, – io sono il tuo marito. – Deh, vi perdoni Dio! – rispose ella un poco sdegnosetta. – Io dormiva troppo bene. Che volete voi? – Oimè! – soggiunse Ferrando, – non senti tu lo strepito e il romore che in casa si fa? chè certamente la casa è piena di demonii. Eccoli che picchiano per la sala ed urlano. Iesus, aiutami! – E mille segni di croce si faceva. La donna ridendo: – Io credo, – disse, – che voi sognate. Io non sento nulla. Queste sono de le vostre, che non potete sofferire di lasciarmi dormire. – Era in effetto il romore grandissimo, con certi urli e spaventose voci che i più sicuri uomini del mondo in quell’ora averebbero spaventati. La donna, che fingeva non sentire, uscita di letto, se n’andò ad un materazzo ove dormivano due de le sue donne pur in camera, le quali, seguendo il comandamento de la padrona, facevano vista di' 'dormire. Era acceso il lume in camera. Il perchè elle, come se da la madonna fossero state destate, in modo di sonnacchiose le dissero: – Che commandate voi, signora? – Ella alora quasi sorridendo disse: – Non vedete voi il mio consorte, il quale dice che ode e sente grandissimi romori e s’è fuggito nel mio letto? – Le damigelle, fingendo le vergognose, come se avessero voluto dire che il padrone colà s’era corcato per trastullarsi, fecero cotali atti e dissero: – Andate, andate, signora, e sarete la sposa. – Ferrando, sentendo questo e veggendo che anco le donne dicevano che non sentivano romore alcuno, voleva arrabbiare, sentendo tuttavia gridi, urli e strepiti fuor di modo. La donna alora disse: – Io dubito, marito mio, che ier sera voi non bevesi troppo e che il cervello vi vada a sparviero. Egli è pure gran cosa che di noi tre nessuna senta cosa alcuna e che voi sentiate le meraviglie. Io non so che mi dire. Ma se vi dà l’animo di uscire di camera, io verrò con voi, e vederemo che diavoli sono cotesti, e trovarete che pigliate lucciole per lanterne. – Non fu mai possibile che Ferrando volesse accordarsi di lasciar aprir l’uscio, volendo anco le due damigelle uscire con la padrona. Durò questa berta più di tre ore. A la fine i mascarati si partirono e se n’andarono a casa. La donna si levò a buon’ora. Così anco Ferrando, il quale tutto di paura tremava nè ardiva quasi andar per casa, massimamente avendo dal suo maestro di