Pagina:Bandello - Novelle. 3, 1853.djvu/463

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Novella XII. Arguta invenzione d’un eccellente predicatore, per confutare una grandissima menzogna d’un altro predicato 
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— XIII. Leonzio da Castrignano ama la Neera, e poi l’abbandona; ed ella in un pozzo s’affoga 
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— XIV. Bellissima invenzione a confutare l’indiscreta devozione ed effetto non sano di alcuni ignoranti frati 
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— XV. Morte miserabile del re Carlo di Navarra, per soverchia libidine nella sua vecchiezza 
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— XVI. Bigolino calabrese fa una beffa al vescovo di Reggio suo padrone, per mezzo di certe cedole false 
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— XVII. Il signor Filiberto s’innamora di madonna Zilia, che per un bacio lo fa star lungo tempo mutolo: e la vendetta che egli altamente ne prese 
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— XVIII. Rosmunda fa ammazzare il marito; e poi se stessa ed il secondo marito avvelena, accecata da disordinato appetito 
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— XIX. Paolina romana sotto specie di religione è dall’amante suo ingannata, ed i sacrifìcii d’Iside disfatti 
» 440
— XX. Una solennissima beffa fatta da una donna al marito, con molti accidenti per via d’incantagioni 
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