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infermò. E conoscendosi vicina al morire, si confessò con il vescovo de la sua diocesi e a lui il fatto come stava del tutto aperse, e dolente e pentita del suo peccato se ne morì. Era già morto il suo cugino che era del fatto consapevole. Poi che ella fu morta, il vescovo secretamente il tutto manifestò a la reina, la quale, intendendo che nessuno ci era vivo che il fatto sapesse se non il vescovo che ne l’ultima confessione de la donna inteso l’aveva, non volle che altrimenti se ne parlasse, ma che il marito e moglie, padre e figliuola, fratello e sorella, in buona fede si lasciassero, i quali forse oggidì sono ancor vivi.


Il Bandello a l’illustre e vertuoso signore il conte Niccolò d’Arco


Eravamo questi anni passati a Pinaruolo molti in compagnia fuor de la terra a seder in un praticello pieno di verde e minutissima erbetta, per la quale in un canaletto correva una limpidissima a molto fresca fontana, la quale col suo dolce e piacevol mormorio rendeva un soave e dilettevol suono. Quivi ragionando noi di molte cose, sovravvenne la buona memoria del signor conte Guido Rangone, alora general luogotenente in Italia del re cristianissimo, che accompagnato da molti signori e capitani ed altri soldati andava d’ogn’intorno a le mura de la terra, disegnando là un baloardo, colà una piattaforma ed altrove un bastione ed altri ripari, secondo che la diversità del sito ricercava, perchè Pinaruolo parte è in colle, parte al declivo del monte e parte in terra piana. Erano seco alcuni ingegneri con i quali conferiva il tutto, e voleva di ciascuno il parere; poi quello che pareva il più ragionevole e più a profitto de la sicurezza del luogo si metteva in opera, di modo che in assai breve tempo rese quella terra fortissima. Come noi il vedemmo, tutti levammo in piedi a fargli riverenza, ed egli che era umanissimo e cortese signore, ci salutò molto graziosamente e andò al suo camino. Era seco Vespasiano da Esi, strenuo e gentilissimo soldato, il quale oltra l’esser prode de la persona, aveva molte buone parti di gentiluomo, essendo cortese, costumato, uomo di giudizio e di buone lettere ornato e