Pagina:Bandello - Novelle. 3, 1853.djvu/90

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pazzo vorrebbe andar con i zoccoli per l’asciutto, ma e’ non gli verrà fatto come si crede. – Or partita che fu Catella, disse Gerardo: – Nicuola mia cara, che abito è cotesto ch’io ti veggio indosso? Come permette Ambrogio tuo padre che tu te ne vada così sola? Dimmi il vero: che sei venuta a far qui? sei tu forse venuta per veder come io tengo la casa ad ordine e come io vivo? Son dui dì che io parlai con tuo padre che in quel punto giungeva in Esi, ed avendogli chiesto che si volesse risolvere se voleva darmiti per moglie o no, mi disse che parleria meco. Io t’assicuro che meco averai buon tempo e a te lascerò il governo de la casa. – E dicendo che di lui non poteva aver se non buon trattamento, Paolo diceva tra sè: – Io son pur oggi stato preso due volte in fallo. La figliuola di costui si crede che io sia un suo Romulo a questi pensa che io sia mia sorella; ma la figliuola non si sarà già del tutto ingannata. – Gerardo teneva pur detto: – Nicuola, tu non mi dici nulla? Dimmi l’animo tuo, chè io adatterò il tutto. – E volendo basciarlo, Paolo lo rispinse in dietro e gli disse: – Se voi volete nulla, parlate con mio padre, e lasciatemi andare, ch’io era venuta qui non so come. – Il vecchio, che credeva lui essere la Nicuola, disse: – Orsù, va, ch’io parlerò a tuo padre ed ultimerò la pratica. – Si partì Paolo e di lungo se n’andò a casa del padre, ove trovò Lattanzio che aveva domandata la Nicuola per moglie e che Ambrogio, sapendo lui esser giovine nobile e ricco, gliel’aveva promessa. Come Paolo entrò in casa, Lattanzio veggendolo restò stordito, e se non fosse che in quel punto Ambrogio gli fece toccar la mano a la figliuola, egli averia creduto lui esser la Nicuola. Non si potria dire la smisurata allegrezza d’Ambrogio che ebbe al giunger del figliuolo, avendolo tenuto per morto; e tanto più cresceva la gioia quanto che non solamente aveva ricuperato quello, ma onoratamente la figliuola maritata. Furono tra lor quattro le carezze ed il festeggiarsi grandi. Ed essendo portata la colazione, ecco arrivar Gerardo, il quale, veduta la Nicuola, che con Lattanzio scherzava, e Paolo, che Nicuola esser pensava, parlar col padre, quasi fuor di sè disse: – Domine aiutami! Io non so s’io mi dorma o ciò che mi faccia. – Ed incrocicchiate le mani, stava tutto pieno di meraviglia. Paolo, a cui i saporiti baci di Catella eran sommamente piacciuti, disse al padre che gli facesse grazia di maritarlo con la figliuola di Gerardo. Ambrogio, che sapeva non poter aver se non buon parentado, narrò a Gerardo come aveva maritata Nicuola con Lattanzio, pregandolo a voler dar Catella a Paolo per moglie, di modo che questo altro matrimonio si conchiuse.