Pagina:Bandello - Novelle. 4, 1853.djvu/204

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che ciascuno secondo la possibilitá sua deve sforzarsi di far piacere ad ogni persona, perché si vede, per l’istoria che io v’ho narrata e per infiniti altri essempi, che la liberalitá e la cortesia a molti usata, se ben da tutti non è riconosciuta, non è possibile che a la fine non si ritrovi alcuno che d’animo grato e generoso non si dimostri. E quando mai non ci fosse chi grato si dimostrasse, l’uomo almeno, che magnifica e liberalmente opera, fa officio di vero gentiluomo e vertuoso e fa ciò che deve.


Il Bandello al molto magnifico e gentile messer
Giovanni Bianchetto salute


Mirabile certamente è la instabil varietá del corso de la nostra vita, e da esser da l’uomo con intento animo e fermo giudicio, minutissimamente considerata, tutto il dí veggendosi tante e tali mutazioni, quante e quali ogni ora per l’ordinario accadono, ora d’avversa ed ora di propizia fortuna. Vederai oggi uno nel colmo innalzato d’ogni buona ventura, che dimane troverai caduto con rovina ne l’abisso de l’estreme miserie. E tanto piú degna mi pare di saggio pensiero cotesta considerazione, quanto che la volubile varietá de la fortuna non dura in tutti lungamente in un tenore. Onde l’uomo, che si vede rovinato dal felice grado de l’altezza a l’infimo de la vile e bassa condizione, deve usare e porsi per iscorta e guida innanzi agli occhi il chiaro lume de la diritta ragione, di cui da la maestra natura è dottato. E cosí governandosi, non si precipiterá rovinosamente nel profondo e misero baratro de la disperazione, dal quale poi non possa cosí di leggero rilevarsi; ma penserá che, mentre qui si vive, anzi pure a la morte con veloci passi si corre, molti indegnamente soffreno piú di lui acerbe e dure percosse e strazii molto maggiori, i quali con lo scudo de la pazienza sí bene si sono saputi schermire, che, a mal grado dí rea fortuna, sono virilmente risorti ed ascesi al pristino stato e talora a megliore. Medesimamente quando avviene che uno si vede, senza veruno merito suo e senza alcuna vertú, da un soffiamento di prospera fortuna e sorte avventurosa esser levato fuor de la sporca feccia del fango e divenuto