Pagina:Bandello - Novelle. 4, 1853.djvu/328

Da Wikisource.

senza sospetto di trovar fra via cosa ch’al caminar fosse molesta. Gli alloggiamenti poi sovra ogni credenza per la Savoia e Francia tu trovi tanto agiati, e sì commodamente sei di ogni cosa servito, che meglio essere non si può. Il che è grandissimo alleggiamento a la fatica che si soffre in caminando, perchè li tuoi cavalli sono abondevolmente proveduti di tutto ciò che a quelli conviene. Ora, essendo io in corte, ebbi grandissima dimestichezza col riverendo padre frate Guglielmo Parvi, maestro in sacra teologia e ordinariamente auditore de la sacramentale e auricolare confessione di esso re. Egli, uno giorno che si trovò scioperato da le molte facende che gli occorreno molto sovente, mi narrò la mirabile conversione di uno grandissimo prencipe, che prima era stato grande e publico peccatore e persecutore de la Chiesa catolica. Me la fece poi leggere negli annali de l’Acquitania impressi in idioma francese. E perchè mi parve molto degna e notabile, la tradussi in lingua italiana. Io mi credeva nel mio ritorno passar per la patria nostra; ma mi convenne con diligenzia prendere il dritto camino a Milano. Onde tra me ho deliberato di detta sacra istoria farvene uno dono e scriverla al nome vostro, sapendo quanto de le cose religiose vi dilettate. E già mi pare vedere qualche poetica descrizione da voi sovra essa istoria composta. Ne farete partecipe mio padre, se da Roma è tornato, chè ancora non ne ho nova veruna; e agli altri parenti e amici nostri, che le cose sacre gustano, vi piacerà anco di mostrarla. State sano.

NOVELLA XV


Guglielmo, duca di Acquitania, persecutore de li catolici, a la fine


pentito de li suoi peccati, abbandona il ducato e va


incognitamente peregrinando e facendo penitenzia, e se ne more santo.


Ha questo ampissimo reame, che pacificamente tiene il re nostro cristianissimo Lodovico di questo nome duodecimo, ha, dico, molti grandissimi prencipi, li quali da la Chiesa catolica per la santità de la vita loro sono stati ascritti al numero de li santi. E ancora che di molti vi potesse tenere autenticamente proposito, mi piace parlarvi di uno solamente, per ora, che fu duca de l’Acquitania, che da noi si chiama in idioma volgare Ghienna. E questo ho io fra tanti altri scielto a narrarvi, perchè la vita sua fu molto varia, e visse gran tempo discorretto e persecutore de la catolica Chiesa acerrimo. Poi, allumato dal divino lume de lo