Pagina:Bandello - Novelle. 4, 1853.djvu/354

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non dispogliassero e sovente anco ammazzassero. Narrata adunque la cosa a Beraldo, quello pregò che volesse essere seco a gastigare que’ assassini; il che Beraldo gli promise di fare. Ove in breve tempo così valorosamente si diportò, che furono quelli ribaldi messi a filo di spada e le castella ricuperate. Ma se io mi vorrò mettere a contare tutte le imprese che Beraldo fece, il mio ragionamento saria troppo lungo. Bastivi dire che Beraldo e li suoi successori acquistarono la Savoia, il contato di Morienna, il marchesato di Susa, Turino col Piemonte e altri luoghi, e furono prima chiamati conti di Savoia, dapoi da l’imperatore furono criati duchi di Savoia. Fecero molto belle imprese in Oriente in favore de li regi di Gierusalem contra infedeli, e cose altre assai, degne di eterna memoria, che sparse per le istorie si trovano.


Il Bandello al magnifico e valoroso capitano regio di cavalli liggieri


il signor Francesco Bernardino Vimercato salute


Il vero amore che a infiniti segni avete dimonstrato portare verso l’illustrissimo ed eccellentissimo signor Cesare Fregoso, cavaliero del sacro ordine regio e mio signore, e la benevolenza che per cortesia vostra meco usate, me vi rendeno ogni ora di più in più affezionato e desideroso che me si offerisca occasione di potere in qualche parte farvi cognoscere quanto vi ami. E non mi trovando cosa di voi degna e del vostro valore, per ora vi mando questa novella, che il capitano Mauro da Novate in Moncalieri in una buona compagnia narrò. Accettate dunque questo picciolo dono, per ora, da chi di core vi ama, e state sano.

NOVELLA XX


Piacevole beffa fatta in Ferrara dal Gonnella a’ frati menori


e il gastigo che volevano darli, e come si liberò da le loro mani.


Fu Nicolò da Este, marchese di Ferrara, molto affezionato a l’ordine osservante di santo Domenico e fu quello che fondò il