Pagina:Bandello - Novelle. 4, 1853.djvu/400

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402 indice
Novella XXIX. Sotto specie di fare alcuni incantesimi, uno scolare di paura se ne muore, essendo in una sepoltura 
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— XXX. Un prete castrato porta addosso i testicoli; ed una fanciulla glieli mangia, credendo che fossero fichi 
» 41
— XXXI. Un giovine milanese innamorato d’una cortigiana in Yinegia, s’avvelena, vergendosi da quella non essere amato 
» 43
— XXXII. Pronto ed arguto detto d’un buffone alla presenza del duca Galeazzo Sforza, contra i frati carmelitani 
» 46
— XXXIII. Un vecchio innamorato è cagione della morte sua e del proprio figliuolo per gelosia di una femina 
» 48
— XXXIV. Il signor Girolamo della Penna in Polonia chiede ostie per pigliar delle pillole; e per non l’intendere, a tutti i modi vogliono comunicarlo 
» 52
— XXXI. Un dottore cambia vestimenti col marito della sua innamorata, e si giace con lei da mezzogiorno 
» 56
— XXXVI. Il gran maestro di Francia argutamente riprende il re Lodovico XI d’un errore che faceva 
» 59
— XXXVII. Teodoro Zizino, sprezzato dalla sua innamorata, s’ammazza in Raglisi 
» 61
— XXXVIII. Il Perotto mantovano, essendo in Modena, è dalle donne per Giudeo beffato, per la sua poca ed abietta presenza 
» 67
— XXXIX. Don Giovanni Emanuel ammazza sette Mori; ed entra nel serraglio dei lioni, e ne esce salvo per amor di donna 
» 71
— XL. Antonio Caruleo fa rubare una bellissima cavalla, e alla fine resta beffato dal padrone della cavalla 
» 75
— Xl.I. Varii e bei motti con pronte risposte dati a tempo, esser bellissimi, e giovare spesse fiate 
» 78
— XLII. Un atto, ancor che incivile, può esser commendato, secondo il tempo, il luogo e il proposito a che si fa 
» 81

— XLIII. Don Anselmo e don Battista, credendosi