Pagina:Bandello - Novelle. 4, 1853.djvu/96

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comodamente parlava italiano: – Capitano Anteo, mirate colui che gran tincone ha preso. – Era non molto lunge da quello che il tincone aveva, un giovine di circa ventiquattro anni, che senza brache pescava e s’aveva tirata la camiscia sul collo, mostrando tutto il suo mobile di casa, avendo una gran masserizia, che fra le gambe sonava le campane a doppio. Anteo, che s’imaginò che la greca lo vedesse ma fingesse di non vederlo, le disse: – Madonna, il tincone che colui ha preso è certamente bello, ma io ve ne mostrerò uno che è molto piú bello. – Ed ove è egli? – soggiunse la donna. – Vedete lá, – rispose Anteo, – quel giovine che ha la camiscia rivolta su le spalle. Mirate, mirate che bravo tincone è quello che fra le coscie gli pende. Al corpo, non vo’ dire, egli è meglio fornito che uomo del paese! Io penso che sia venuto a divisioni con gli asini, ma che fosse il primo a pigliar su. Io so che ha un gran baccalaro. – La greca fece cotal vista di vergognarsi, ma con la coda de l’occhiolino lo mirava, e disse: – Voi, capitano Anteo, sempre sète su le burle. – Ed avendo ben notato il giovine, entrò in altri ragionamenti, con desiderio di volere, come poteva, provare se quel tincone era cosí saporito come in apparenza dimostrava, ed un anno le pareva mille di venir a questo cimento. Avvenne non molto dopo che, non essendo il marito in casa, la greca si trovò in porta e il giovine dal tincone grosso le passò dinanzi. Come ella lo vide, tantosto il conobbe e gli disse: – Ove vai tu a quest’ora? – E’ poteva esser da merigge. – Io me ne vo, – disse egli, – fin qui di fuori a dir una parola a l’oste. – Levossi la donna in piè ed entrò in casa, dicendogli: – Vien meco, ch’io vo’ un servigio da te. – Il buon giovine, che andava a la carlona, entrò in casa dicendo: – Madonna, che volete voi che io faccia? – Io vorrei, – rispose la greca, – che tu mi portassi giú dal solaro un sacco di grano. – Era il giovine contadino con un giubbone e calze di tela a la villanesca vestito. Ed essendo salito sovra il solaro e la donna seco: – Ov’è, – disse, – madonna, il sacco? – Alora la buona greca, che voleva esser quella che un altro peso portasse, gli diede de le mani dinanzi sovra i calzoni e ridendo gli domandò che cosa era lá dentro ascosa. Il contadino, che aveva de l’accorto, s’accorse che la donna voleva sonare, e disse: – Madonna, questa è la mia piva, con che io faccio ballare le nostre femine in villa. – E si mise anco egli su le risa. – Io vorrei – soggiunse la greca, – che tu me la mostrassi, per vederla come è fatta. – Oh! – disse egli, – che mi darete voi se io ve la mostro? – Che ti darò? – rispose la greca. – Lasciamela un poco vedere; e poi qualche cosa sará. – Il buon compagno, che vedeva che ella moriva di voglia di