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Pagina:Baracca. La carriera, le battaglie, le vittorie del grande aviatore raccontate nelle lettere alla madre.djvu/27

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III.

LE DUE MADRI


M

aggio del 1915!

Le giornate sono gonfie di eventi.

Il Re ha spedito lo storico telegramma al Sindaco di Genova per la Sagra di Quarto; il Ministero Salandra si è dimesso; D’An= nunzio denuncia al popolo di Roma il ricatto che si sta per compiere; tutta l’Italia è nelle piazze col suo volto infuocato e urlante.

Come tanti, come tutti, il tenente aviatore Francesco Baracca vive con cuore di italiano quelle storiche ore.

E nelle lettere che scrive alla mamma lontana, dalla Malpensa ove è tornato da Pordenone per la prova di un nuovo apparecchio, in procinto di partire per Parigi e poi da Parigi stessa ove è stato mandato per impratichirsi nella guida e nell’uso di aeroplani da caccia, con ineffabile senso di commozione si leggono le frasi — quasi nascoste fra le minuziose descrizioni della sua quotidiana attività — in cui vibra sincero e sicuro l’amor di patria che gli fa approvare la via d’onore sulla quale s’è posta l’Italia in quelle giornate, e le altre parole, — miste di rincrescimento per non poter partecipare alla guerra sin da’ suoi giorni d’inizio, e di assicurazioni a quel piccolo orande cuore che da Lugo è in ansia per lui, per tranquillizzarlo sui nessuni pericoli del volo — che accomunano e fondono nelle sue lettere l’amore e la devozione per le due Madri: quella che dà la vita e l’altra per cui si dà la vita.

Alla vigilia della guerra

Somma Lombardo, 13 maggio T9I 5.

Sono assai stanco questa sera, ma tl scrivo perchè aspetterai senza dubbio mie nuove. leri ricevetti con somma gioia la tua lettera. Sono partito ieri sera alle 9 con due miei colleghi per la Malpensa der