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Pagina:Baracca. La carriera, le battaglie, le vittorie del grande aviatore raccontate nelle lettere alla madre.djvu/81

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VII.

ALLA CACCIA DEI TEDESCHI


N

ell’estate del ’17 l’aviazione austro-ungarica era definitivamente sorpassata e dominata dalla nostra. I nostri bombardieri,

i nostri esploratori, i nostri cacciatori erano ormai i padroni incontrastati del cielo di guerra, e molto addentro sul territorio nemico portavano le ali tricolori a conferma d’una vittoriosa superiorità otte nuta col lavoro, l’abnegazione e l’audacia. Indiscusso dominio del cielo

Rimontano a quell’epoca le prime vere belle affermazioni dell’aviazione, usata come arma di guerra, organica, disciplinata, animata dal fuoco sacro dell’entusiasmo.

A lato dei fatti che, pur avendo l’importanza di episodi, agli ll occhi della folla assumevano aspetti grandiosi come i bombardamenti | notturni di Pola e di Càttaro, si svolgeva quotidianamente — di giorno e di notte — un’intensa e magnifica attività, risultante dai sa- 44 crifici e dagli impeti di tutti i nostri aviatori, di tutti i gradi e di tutte | le specialità.

Fu uno de’ periodi più belli e — guerrescamente — più reddi- il tizi della nostra aviazione, a capo della quale era il generale M2g3- i giarotti. L’elemento «uomo» non era numeroso come dodici mesi dopo e non tutti i quadri erano coperti: ma supplivano la buona volontà e l’abnegazione degli aviatori che si sottoponevano a gravosi e prolun- ii gati turni di volo, dando prova — fra l’altro — d’una magnifica resi. <tenza fisica. Vi fu un osservatore che nel giro di diciassette ore effettuò un bombardamento notturno su Pola, un volo di ricognizione fotografica al mattino e un secondo bombardamento nelle ore pome.

ridiane sul vallone di Chiapovano. Si è già accennato al posto che occupava Baracca in questa fioritura di campioni della guerra aerea, sui quali la sua figura e la