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32 LA FRUSTA LETTERARIA non mi prenda troppo spazio di questo foglio, se le parti di tutto il suo discorso sono tutte connesse l’una coll’altra, e tanto l’une dall’altre dipendenti, che non v’è modo di stac- carne il minimo pezzo senza guastarlo, o senza renderlo almeno imperfettissimo? Facciamo tuttavia quello che si può, che ben saprà qualche nostro leggitore giudicare del lione dall’ugna. L’abate Genovesi divide dunque questo suo primo tomo in «quattro meditazioni». La prima tratta dell’esistenza nostra e del piacere che si ha d’essere; de’ beni e de’ mali che rad- dolciscono e amareggiano a vicenda la vita; e della probabi- i lità che ne vien data dalla sola ragion nostra d’una esistenza 1 eterna, anche prescindendo dalla rivelazione. La seconda J s’aggira tutta sulla natura dell’uomo; e le proprietà del corpo I nostro, e più quelle della nostr’ anima, sono in questa medita- | zione molto minutamente cribrate; e provasi pure in essa molto j bene che il voler nostro non può essere da una fatale e irre- ! pugnabile forza strascinato. La terza s’immerge nell’immensità ' della creazione, nell’ordine e bellezza sua, o sia nella conca- tenazione, armonia, dipendenza e tendenza delle sue parti; ' quindi passa a discorrere dell’amore, che inonda tutto Funi- ' verso e che ne è come a dire l’anima fisica, o sia il princi- pale fisico movente; e poi misura le forze de’ corpi e la potenza i delle menti, o sia della ragione umana. La quarta finalmente . contempla il primo essere, da cui il tutto scaturisce e diriva, ■ e tratta delle sue proprietà, e della libertà nostra, e di quella i virtù divina che conserva questo universo nello stato in cui le piacque di crearlo. ’ Non si può dire con quanta sottigliezza e pos.sanza di ra- ziocinio il signor Genovesi abbia trattati questi quattro astru- sissimi argomenti, e come sempre rinforzi bene i fianchi delle sue filosofiche congetture con la fisica, con l’astronomia e con altre scienze un po’ più sull’evidenza fondate, che noi pos- sono di lor natura essere le cose metafisiche. Ecco qui il solo passo di tutto il suo libro, che può star da sé compe- tentemente bene e senza essere troppo guasto dal taglio: « La terra dov’ io son nato, che mi sostiene e nutrica, è