Pagina:Baretti - La scelta delle lettere familiari, 1912 - BEIC 1749851.djvu/171

Da Wikisource.

non porgervi degli altri mezzi piú sicuri, piú spediti, piú efficaci perché andiam oltre ne’ prefati andirivieni. Di che ci turbiamo noi dunque e ci rammarichiamo? di che piagniamo e ci sbigottiamo? Via, via, Carena mio, calmatevi tosto, rasserenatevi tosto e rallegratevi anzi d’una perdita che non è tale se non in apparenza. Nella sostanza voi, insieme co’ vostri, vi avete fatto un guadagno smisurato, non che grande, a pigliarla pel diritto verso. La ragione ve l’afferma, la religione ve rassicura. Sarebbe stoltezza il dubitarne; sarebb’anzi peccato il credere altramente. Il vostro fratello, che vede il dolor vostro, lo donerá, quando sia breve, a quella picciolezza, a quella inettezza, a quella tanta miseria di cuore, che forma la parte massima d’ogni umano carattere, e ve la perdonerá volentieri; ma se durerá di soverchio ad onta di quelle forze che la riflessione suole somministrare a chiunque si professa cristiano, poco conto ne terrá, pochissim’ obbligo ve n’avrá, per non vi dir peggio. Fate dunque ch’io sia certificato a pronta risposta come voi siete giá rassegnato e onninamente sottomesso a quella volontá santissima, a quella misericordia ineffabile, che ha voluto privare voi e noi del vostro fratello, per collocarlo in quel seggio di beatitudine da esso meritato con una vita piena, quanto piú gli fu possibile, d’illibatezza e d’opere virtuose. Buon Natale a voi ed a’ vostri, che il Signor Dio mantenga sani un pezzo e sempre nella sua santa grazia. Addio.