Pagina:Baretti - La scelta delle lettere familiari, 1912 - BEIC 1749851.djvu/304

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donò al famoso abate Metastasio suo concittadino (0. Dante Alighieri s’ebbe dalla natura un pensare profondo, il Petrarca un pensar leggiadro, il Boiardo e l’ Ariosto un pensare vasto e fantastico, e il Tasso un pensar dignitoso; ma nessuno di que’ cinque grand’uomini s’ha avuto quel pensare chiaro e preciso che s’ebbe il Metastasio, e nessuno de’ cinque s’ ha toccato nel suo rispettivo genere quel punto di perfezione che il Metastasio ha toccato nel suo. Ciascuno di que’ cinque ha lasciato un po’ di luogo ad altri buoni ingegni di copiare qualche volta, e assai lodevolmente, le loro maniere, di riempiere un qualche bucolino da essi non del tutto riempiuto; in guisa che molti valentuomini, pigliando di mira chi l’uno e chi l’altro di que’ cinque sommi poeti, s’hanno pur talvolta avuta la fortuna di scrivere qualche verso che que’ poeti non si sarebbono recato a grand’onta d’adottare per roba loro. Il Frezzi, per mo’ d’esempio, nel suo Quadriregio ha una buona quantitá di terzine che sono sputate dantesche. Molti sonetti e molte canzoni d’ Annibai Caro, d’ Angiolo di Costanzo e dello stesso seccante Bembo, e d’altri e d’altri, s’accostano di molto alle canzoni ed ai sonetti del Petrarca. Il Boiardo ha trovato un Agostini, che gli andò molto presso nello stile, comeché gli sia rimasto assai dietro nella bella fantasticaggine dell’ inventare. Molte ottave noi abbiamo di piú e piú autori, che, vuoi nel vago modo di fraseggiare o vuoi nella facilitá delle rime, si mostrano ariostesche alla prima occhiata; e piú ancora n’abbiamo, in vari poemi epici, delle sonanti e delle maestose, che il Tasso quasi scambierebbe per propia fattura. Ma, signor principe, quantunque una turba di gente s’abbia fatti degli sforzi grandi per colpire la maniera del Metastasio, neppure uno solo se gli è potuto avvicinare ad un milione di miglia; cosicché si può dire che fra i nostri poeti egli sia l’unico originale senza copia e il solo d’essi che meriti ad luterani il raro appellativo d’«inimitabile». Quanti drammi, signor don Tita, non sentiamo noi tuttora cantati, che furono evidentemente composti con la determinata (i) Il Metastasio è romano. G. Baretti, Scelta di lettere familiari. 20