Pagina:Baretti - La scelta delle lettere familiari, 1912 - BEIC 1749851.djvu/352

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eredipeti; che s’abbiano mostruosamente deviato dalle loro primitive regole; che sieno germinati troppo al di lá di quello che i loro fondatori vorrebbono, se fossero tuttora vivi: sono veritá si ovvie, si cospicue, si evidentissime, che non soltanto vengono ammesse per tali da ciascun secolare, ma che non sono né tampoco negate da quelli stessi del loro ceto, ai quali la superbia dell’abito, l’amore all’ozio, la dolcezza d’un segreto libertinismo, e soprattutto il comodo di vivere a ufo, non hanno peranco sradicata ogni virtú del cuore, non hanno peranco reso l’ intelletto onninamente ingarbugliato e buio. Gran che, signor don Vittorio mio caro, gran che, che ogn’uomo savio, egualmente che ogn’uomo non savio, vegga e conosca e sia convinto convintissimo, esser del tutto impossibile agli uomini il vivere in un costante e rigido celibato, e il conservarsi in quello puri ed immacolati sino all’ultimo della lor vita, e che nondimeno si permetta ad ogni sciocco ed impronto omiciattolo d’abbracciare un genere di vita, che richiede una virtú sovrumana perché si possa dovutamente seguire; un genere di vita che viene a riuscire del tutto sozzo ed abbominevole, quando non si congiunga ad una castitá del tutto intemerata, del tutto, per cosi dire, angelica! Ogni matto, egualmente che ogni savio, lo sa molto bene, lo sa indubitatamente, che ai frati, non meno che a tutti gli altr’uomini, è impossibile senza un continuo miracolo il tenere perfettamente a stecco quell’ impetuoso fomite cacciato loro nell’anima e nel corpo dal loro stesso Creatore il di che plasmò Adamo nel campo damasceno; e tutti quanti i nostri cattolici governi vogliono pur continuare a permettere che gli uomini si faccian frati anche prima che sentano gli stimoli irresistibili di quell’ impetuoso fomite? Santa provvidenza! Come si può che, pigliandone tu cura, gli uomini operino cosi all’impazzata, cosi alla rovescia del loro lume naturale? Come si può che que’ governi durino tuttora si assurdi, si sgangherati, si bestialmente ostinati, da permettere ad ogni piú spregevole omiciattolo che si faccia frate, quando è peranco del tutto imberbe, del tutto imbecille, quando non sente peranco la forza irresistibile G. Baretti, Scelta di lettere familiari. 23