Pagina:Baretti - La scelta delle lettere familiari, 1912 - BEIC 1749851.djvu/457

Da Wikisource.

Lettera trentaduesima — Di Giangrisostomo Teppati a Goffredo Franzini pag. 385 Niccolò Machiavelli non ha mostrato d’essere, in fatto di lingua, quel profondo speculatore ch’egli era in fatto di guerra, di politica e di governo; giacché la lingua nella quale scrivono gl’italiani s’ha a chiamare «italiana», e non «fiorentina» o «toscana», com’egli vorrebbe. Lettera trentatreesima — Del conte Maurizio Turinetti di Pertengo al commendatore Vittorio Amedeo Didiero...» 387 Delle stufe inglesi e di due recenti scoperte che ne rendono maggiori e piú pronti i vantaggi. Lettera trentaquattresima — Di Giosefifo Pelli a Pierlorenzo del Signore » 394 Delle Novelle letterarie di Firenze, compilate stoltamente dal proposto Marco Lastri, e particolarmente d’una critica petulante non meno che scimunita, posta in esse contro la prefazione dettata dal Baretti alle Opere di Niccolò Machiavelli. Nota » 423 Indice dei nomi e delle cose notevoli » 435 í